Il Madagascar è un’isola dell’Oceano Indiano ricca di unicità: molte sono le specie animali e vegetali endemiche, così come i paesaggi con caratteristiche singolari. Uno di questi è custodito nel Parco Nazionale Tsingy di Bemaraha, dove tsingy significa “punte” o “aghi” e de bemaraha significa “molto affilati”. Lo scenario naturale appare infatti come una distesa di rocce calcaree appuntite alte centinaia di metri. Il parco è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Durante il viaggio di gruppo in Madagascar di tre settimane nell’agosto 2018 abbiamo visitato il Parco Nazionale Tsingy di Bemaraha con un’escursione di 4 giorni da Morondava, passando per la famosa Avenue des Baobabs. Il parco si divide in due zone: una più accessibile, il Petit Tsingy, e l’altra più difficile da raggiungere, il Grand Tsingy. Abbiamo dedicato una giornata a ciascuna parte e la scelta di visitarle entrambe si è rivelata azzeccata: le due zone sono diverse, per l’imponenza crescente del paesaggio, e vederle tutte e due ha reso l’esperienza più completa. Se aveste solo un giorno a disposizione per il parco vi consiglio di visitare il Grand Tsingy.
GIORNO 1
1. MORONDAVA
La base per visitare il Parco Nazionale Tsingy di Bemaraha è il villaggio di Bekopaka, che abbiamo raggiunto con un viaggio off road di 8h lungo la strada RN8 da Morondava. Questa località di mare, sulla costa ovest del Madagascar, è il punto di transito per le escursioni nei parchi della zona e vive di turismo e pesca. Morondava offre diversi alloggi e servizi, tra cui atm per prelevare contanti, una spiaggia e un aeroporto. Si può raggiungere con un volo interno oppure in auto da Antsirabe, come nel nostro caso. A Morondava abbiamo lasciato i minivan, con cui ci siamo spostati fino a quel momento, e abbiamo preso le jeep 4×4 per affrontare l’off road. Per non appesantire le jeep, siamo partiti con bagagli ridotti, lasciando il resto dei bagagli nell’albergo di Morondava. Vi consiglio di prelevare contanti a Morondava, perché nei giorni successivi non incontrerete banche e i pagamenti elettronici saranno difficilmente accettati.
2. ALLÉE DES BAOBABS
La RN8 è una strada di terra rossa, dove per molti chilometri non ci sono né punti di ristoro né servizi igienici, ma solo natura. La strada passa attraverso uno dei paesaggi naturali più belli e caratteristici del Madagascar, la Allèe des Baobabs. In Madagascar ci sono 7 specie di baobab endemiche e lungo questo tratto di RN8 abbiamo visto la Adansonia grandidieri dal tronco dritto e i rami corti che si aprono verso il cielo. Al tramonto la Allèe des Baobabs diventa magica e si popola di persone intente a cercare lo scatto perfetto. Nella stagione secca è il posto giusto per assaggiare il frutto del baobab, reperibile solo in poche zone dell’isola.
3. BEKOPAKA
Lungo la strada sterrata per Bekopaka abbiamo incontrato i villaggi e le tombe della tribù dei Sakalava, che abitano queste zone. Nelle poche soste, i bambini si avvicinavano per chiedere qualche cadeau (regalo), come bottiglie, palloncini e sapone, o semplicemente per giocare. Si divertivano ad essere fotografati per poi rivedersi nello schermo della videocamera. I loro sorrisi e i loro sguardi felici lasciavano trasparire la gioia per le piccole cose ed erano contagiosi. Alcune donne avevano il volto ricoperto da una crema chiamata tabaky dai Sakalava o masonjoany dalle tribù dell’est, una sorta di maschera a base di legno di sandalo del Madagascar per proteggere la pelle dal sole.
Per arrivare a destinazione abbiamo attraversato il fiume Tsiribihina, con una grande zattera a motore su cui sono state caricate le jeep, e la navigazione è durata circa 25 minuti. Dopo il pranzo a Belo Sur Tsiribihina abbiamo attraversato nello stesso modo il fiume Manambolo con una navigazione di circa 10 minuti. Da lì a poco siamo arrivati all’alloggio di Bekopaka, ricoperti di terra rossa fin sopra i capelli! Abbiamo percorso le ultime ore di strada insieme ad altre jeep per maggiore sicurezza, perché di recente si erano verificati alcuni attacchi ai turisti da parte di ladri di zebù. Bekopaka è un piccolo villaggio con capanne, taverne tradizionali e alloggi per i turisti.
GIORNO 2
4. PETIT TSINGY DE BEMARAHA
Il giorno dopo abbiamo navigato con le piroghe lungo la Gola del Manambolo, un fiume basso dal fondale sabbioso, abitato da coccodrilli. Le pareti rocciose della gola sono bianche e nere per la presenza di limo, muschi e licheni e al loro interno ospitano diverse grotte. In lontananza abbiamo visto alcuni teschi sulla roccia: erano le tombe dei Vazimba, la prima tribù che abitò il Madagascar. Ci siamo poi fermati a visitare una grotta con stalattiti e stalagmiti.
Dopo la visita alla grotta, abbiamo lasciato le piroghe in prossimità del punto di partenza di un sentiero di 1.30h, che si inoltra nella foresta e nella parte di parco chiamata Petit Tsingy (Piccolo Tsingy). Lungo il sentiero abbiamo incontrato alcune specie di piante, uccelli, camaleonti e gusci vuoti di lumache giganti mangiate dalle manguste. Siamo passati vicino ad alcune caverne dei Vazimba e abbiamo raggiunto un punto panoramico sul fiume Manambolo.
Ci siamo quindi addentrati nella distesa di punte calcaree del Petit Tsingy, seguendo una passerella in legno e replicando esattamente i passi della guida. In questa zona del Madagascar è considerato un fady (tabù) indicare con l’indice uno tsingy! Dopo un pranzo al sacco sulla roccia cocente e in compagnia delle zanzare (non dimenticate il repellente!), siamo tornati all’alloggio di Bekopaka per goderci un pomeriggio di relax.
GIORNO 3
5. GRAND TSINGY DE BEMARAHA
Il giorno successivo abbiamo raggiunto in 1h di strada da Bekopaka l’ingresso alla parte del parco chiamata Grand Tsingy (Grande Tsingy), dove abbiamo fatto un circuito guidato di 4h tra foresta e tsingy. Prima di addentrarci nel parco ci hanno fatto indossare l’imbragatura, perché la parte di circuito tra gli tsingy prevede una via ferrata. Il percorso raggiunge un primo punto panoramico, passa attraverso un ponte di legno sospeso a 60 metri di altezza, per poi arrivare ad un secondo punto panoramico. Il circuito è fattibile anche da persone non esperte, con le dovute attenzioni: camminare sugli spuntoni di roccia affilati non è agevole ed il rischio di scivolare e tagliarsi è dietro l’angolo! Vale indubbiamente la pena correre questo rischio, perché il paesaggio naturale degli tsingy è unico al mondo: un’immensa distesa di pinnacoli rocciosi, che si sono formati per l’erosione esercitata dal vento e dall’acqua e che si slanciano per centinaia di metri in altezza.
Nell’ultimo tratto del circuito ci siamo addentrati nella profondità della roccia, in un punto chiamato “Cattedrale”, dove abbiamo pranzato al sacco per poi passare nuovamente nella foresta e raggiungere l’ingresso. Nel parco vivono diverse specie di lemuri: noi abbiamo incontrato il sifaka di Decken di colore bianco ed il brown lemur di colore marrone.
Tornando a Bekopaka ci siamo fermati a fare visita ad una scuola, con i banchi fatti da assi di legno e una lavagna posta sotto un albero, senza muri. Le nostre guide, impegnate nel supporto dell’istruzione dei bambini del Madagascar, hanno radunato le famiglie del villaggio per convincerle a costruire una vera e propria scuola elementare. Abbiamo donato ai capi villaggio un po’ di materiali di cartoleria portati dall’Italia come segno di incoraggiamento e ci siamo fermati a giocare con i bambini. E’ stata una delle esperienze più belle e toccanti di questo viaggio, che ci ha portati spesso a confrontaci da vicino con una realtà molto diversa da quella in cui viviamo.
GIORNO 4
6. MORONDAVA
Il giorno successivo siamo ritornati a Morondava con 8h di sterrato sulla RN8, procedendo sempre insieme ad altre jeep per sicurezza. Lungo la strada ci siamo fermati a vedere i Babobab Lovers (Baobab Innamorati), il Sacred Baobab (Baobab Sacro), al quale la tribù dei Sakalava chiede grazie e lascia offerte, e la Allèe des Baobabs al tramonto. Per strada si incontrano molti bambini, donne che trasportano grandi cesti sulla testa, carretti trainati da zebù e camion stracarichi di gente e mercanzie.
INFORMAZIONI PRATICHE
DOVE DORMIRE A MORONDAVA
A Morondava abbiamo alloggiato all’Hotel Trecicogne, affacciato sul canale interno alla penisola di Nosy Kely. Gli edifici con le camere sono collegati da vialetti in pietra e presentano rifiniture in legno e tetto in paglia. Le stanze sono pulite e dotate di zanzariera. Il ristorante si trova sopra una terrazza con affaccio sul canale e nella struttura è disponibile il wi-fi. Abbiamo effettuato la prenotazione via mail (trecicogne@moov.mg), senza dare alcun anticipo e pagando in contanti in loco. Noi siamo rimasti soddisfatti, quindi consiglio questo alloggio.
Per maggiori info e prenotazioni: http://hoteltrecicogne.mg/en/home/.
DOVE DORMIRE A BEKOPAKA
A Bekopaka abbiamo alloggiato all’Hotel Orchidée du Bemaraha, un bellissimo villaggio immerso nella natura con molti bungalows, un ristorante, due bar e una piscina. Le camere sono spaziose, pulite e dotate di zanzariera. Nella nostra stanza ci ha fatto compagnia per tre giorni un grande geco verde. C’è il wi-fi gratuito, che però prende bene solo nell’area ristorante. Anche in questo caso, abbiamo effettuato la prenotazione via mail (orchideedubemaraha@gmail.com), senza dare alcun anticipo e pagando in contanti in loco. Noi siamo rimasti soddisfatti, quindi consiglio questo alloggio. Se avete intenzione di venire in queste zone del Madagascar in alta stagione, vi suggerisco di prenotare con largo anticipo, perché l’offerta di alloggi a Bekopaka è limitata.
Per maggiori info e prenotazioni: http://www.orchideedubemaraha.com/.
COME ORGANIZZARE L’ESCURSIONE AL PARCO NAZIONALE TSINGY DI BEMARAHA
Per l’escursione al Parco Nazionale Tsingy di Bemaraha ci siamo affidati a Tour Guide Lovemada (oggi Gasy’ Dia), il tour operator locale con cui abbiamo organizzato le nostre 3 settimane di viaggio in Madagascar. L’escursione rientrava nel pacchetto concordato ed includeva tutti i trasferimenti, la navigazione in piroga lungo la Gola del Manambolo, l’ingresso al Parco Nazionale Tsingy di Bemaraha e le guide nel parco, che sono obbligatorie per poterlo visitare. Le guide nel parco non parlavano benissimo inglese, quindi a volte non era semplice capirle, ma il resto è stato tutto perfetto, come l’intero viaggio. Il parco è accessibile da maggio a novembre, perché poi inizia la stagione delle piogge e la strada sterrata diventa inagibile.
Per info e prenotazioni con Gasy’ Dia potete scrivere a fano.h.c@gmail.com oppure seguire la pagina facebook: https://www.facebook.com/driverguidemada.
Per info sul parco: http://www.parcs-madagascar.com/parcs/bemaraha.php.
Guida di viaggio suggerita: