Molti sognano di poter fare un viaggio a New York almeno una volta nella vita. In effetti, visitare New York è un’esperienza davvero unica, un po’ come atterrare su un altro pianeta. E’ una città talmente ricca di stimoli che non stanca mai. Così varia da soddisfare ogni viaggiatore. Così veloce da essere sempre un passo avanti. Punto di incontro tra spettacolo e realtà, New York è pura magia.
Quando ci si trova ad organizzare un primo viaggio nella Grande Mela non è facile orientarsi tra la miriade di cose da fare e vedere, soprattutto se si ha a disposizione solo qualche giorno. Io sono stata due volte a New York in primavera e sulla base della mia esperienza vi consiglio di concentrare la visita a Manhattan, il cuore pulsante della città. Per vedere bene Manhattan servirebbe almeno una settimana, ma 4-5 giorni sono già sufficienti per toccare i principali luoghi di interesse. In questo post vi racconto un itinerario di 5 giorni a Manhattan tra i grandi classici da non perdere per una prima volta a New York e adatto per la stagione primaverile o estiva.
GIORNO 1
Il primo giorno a New York è dedicato alla scoperta di Lower Manhattan. Nel 1626 l’olandese Peter Minuit acquistò l’isola di Manhattan da una tribù di nativi americani per un valore corrispondente a circa 1000 $ di oggi ed il primo insediamento che diede vita alla città fu costruito proprio qui, a Lower Manhattan.
9/11 Memorial&Museum
La prima tappa del nostro itinerario a New York è il 9/11 Memorial, che fa parte del progetto di ricostruzione del World Trade Center e commemora le vittime degli attentati del 26 febbraio 1993 e dell’11 settembre 2001. Reflecting Absence è il nome del monumento che comprende due enormi vasche, in corrispondenza del sito in cui sorgevano le torri gemelle. Lungo le pareti delle vasche fluisce una cascata d’acqua diretta verso una cavità centrale, a simboleggiare la vita che scorre, mentre sui bordi sono riportati i nomi di tutte le vittime. La prima volta che ho toccato quei nomi sono stata pervasa da un brivido, seguito dal silenzio.
Vicino al memoriale c’è il centro commerciale Westfield World Trade Center, un edificio futuristico con la fermata della metropolitana, e il Liberty Park, che ospita la scultura The Sphere, un tempo posizionata tra le Torri Gemelle e segnata dall’attentato.
Dal memoriale andiamo al 9/11 Museum, che racconta minuto per minuto l’attentato dell’11 settembre 2001, attraverso filmati, documenti, immagini e reperti. Il museo è molto coinvolgente e mettete in conto almeno un paio d’ore per la visita. Ritrovarsi davanti ai resti delle travi delle Torri Gemelle o ad un camion semidistrutto dei pompieri, vedere alcuni oggetti appartenuti alle vittime e conoscere chi fossero: è stata una visita commovente, che mi ha fatto sentire vicina al ricordo di questo tragico evento. Il museo è costruito in prossimità di quelle che erano le mura di contenimento delle Torri Gemelle, che oggi racchiudono le vasche e che sono ben visibili dall’interno dell’edificio.
Per info su orari e biglietti: http://www.911memorial.org.
One World Trade Center
Dopo pranzo, è il momento di salire fino al cielo per ammirare la città dall’alto! Raggiungiamo il One World Trade Center, ancora in costruzione durante la mia prima volta a New York nel 2014 e su cui sono salita nel 2018. Questo grattacielo è chiamato anche Freedom Tower e si classifica come il più alto degli Stati Uniti e il 6° più alto del mondo. L’ingresso consente di raggiungere l’osservatorio, situato ai piani 100, 101 e 102, con i vertiginosi ascensori SkyPod: in realtà la tratta dura pochi secondi e viene proiettato un video che distrae anche i più fifoni come me!
Noi abbiamo trovato una giornata limpida e la vista sulla città è stata spettacolare: la salita al One World Observatory è da inserire tra le cose da fare assolutamente a New York la prima volta. Per la visita mettete in conto un’ora.
Per info su orari e biglietti: https://www.oneworldobservatory.com/en-US/.
Battery Park e Battery Park City Esplanade
Attraversiamo il Winter Garden, con la cupola in vetro e le alte palme, che è situato all’interno del World Financial Center. Il Winter Garden si affaccia su un porticciolo, da cui parte la Battery Park City Esplanade, una rilassante passeggiata che costeggia il fiume Hudson. Il percorso è immerso nel verde e regala una bella veduta su Jersey City: un angolo di pace lontano dal traffico di Lower Manhattan.
In circa 30 minuti a piedi arriviamo al Battery Park, uno dei polmoni verdi della città, animato da scoiattoli e da persone che fanno jogging, pesca, vanno in bici o semplicemente si riposano al sole. Entrambe le volte in cui sono stata qui mi sono ritagliata un po’ di tempo per rilassarmi sul prato e godere della brezza marina, vi consiglio di fare lo stesso!
Wall Street
Prima di addentrarci nel cuore pulsante del Financial District, passiamo dalla famosa statua in bronzo Charging Bull, meglio nota come Toro di Wall Street. La statua fu creata dall’artista Arturo Di Modica nel 1989, dopo il crollo della borsa, per simboleggiare la forza, la potenza e la speranza degli americani nel futuro. E’ sempre presa d’assalto dai turisti, ma non può mancare un selfie col toro!
Poco più avanti arriviamo all’incrocio tra le due strade leggendarie della città: Broadway e Wall Street. Percorriamo quest’ultima all’ombra dei grattacieli, tra impiegati in giacca e cravatta e turisti. Wall Street prende il nome dal muro che gli olandesi costruirono per proteggere la città dagli indigeni. Lungo la via incontriamo la Federal Hall, ex dogana oggi sede di un museo, dove la statua di George Washington segna il punto in cui pronunciò il suo giuramento come primo presidente nel 1789, e la New York Stock Exchange, la sede dalla Borsa di NY.
GIORNO 2
Nel secondo giorno a New York esploriamo la Midtown, il cuore pulsante di Manhattan. Una miscela di luci, grattacieli e gente che cammina a passo veloce, dando vita ad un vero elettrizzante caos!
Times Square
Times Square è un trionfo di insegne luminose e personaggi stravaganti che si aggirano a caccia di turisti smaniosi di una foto. La piazza prende il nome dal The New York Times, che agli inizi del XX secolo trasferì qui la sua sede. Oggi la sede del giornale si trova sulla 8th Ave, ma lo storico edificio di Times Square è rimasto una celebrità, soprattutto per i festeggiamenti di capodanno, quando viene calata la sfera Times Square Ball dalla sua cima.
Un’altra delle icone di Times Square è il Paramount Building, un grattacielo in stile Art Dèco che un tempo ospitava le performance di artisti come Frank Sinatra e che oggi ospita l’Hard Rock Cafè. Vi consiglio di venire una sera a mangiare qui per vedere il locale all’interno, senz’altro una delle più belle sedi della catena.
Per mangiare all’Hard Rock Cafè bisogna prenotare: https://www.hardrockcafe.com/location/new-york/.
Un’altra tappa da non perdere è il negozio M&M’s World, per un’immersione nel magico mondo delle M&M’s. Anche se non siete amanti di questi cioccolatini, vi consiglio di dare un’occhiata perché troverete confezioni di ogni tipo e ottimi spunti per souvenir!
Vicino a Times Square spiccano i teatri di Broadway, che mettono in mostra gli spettacoli del momento con vistose insegne. Se siete interessati a vedere qualche spettacolo, nella piazza si trova il TKTS dove ci si può mettere in coda per avere i biglietti scontati.
Bryant Park
Proseguiamo verso il Bryant Park, un frammento di tranquillità che spezza la frenesia della Midtown. Qui le persone si rilassano sdraiate sul prato o sedute ai tavolini, spesso dotati della colonnina per ricaricare il cellulare! Tra gli anni ’60-’80 il parco era occupato da spacciatori e veniva chiamato “Needle Park”, cioè “Parco degli aghi”. Oggi è un punto di ritrovo ed ospita un’ampia lista di eventi, come concerti e proiezioni di film nel periodo estivo.
Per info: http://www.bryantpark.org.
New York Public Library
Vicino al parco raggiungiamo la New York Public Library, da non perdere tra le cose da vedere a New York la prima volta, sia per la bellezza dell’edificio e di ciò che custodisce sia perché l’ingresso è gratuito. La biblioteca in stile Beaux Arts fu aperta nel 1911 e conserva molti oggetti degni di nota, come una copia della Dichiarazione dell’Indipendenza di Thomas Jefferson e il peluche originale di Winnie-the-Pooh del 1921. Le eleganti sale lettura mi hanno ricordato un’atmosfera d’altri tempi, mentre la collezione di mappe e mappamondi lascerà senza parole tutti i viaggiatori più appassionati! Per la visita alla New York Public Library mettete in conto almeno un’ora.
Per info: https://www.nypl.org/.
Grand Central Terminal
Dopo pranzo, proseguiamo verso il Grand Central Terminal, la romantica stazione ferroviaria in stile Beaux Arts inaugurata nel 1913. Qui sembra davvero che il tempo si sia fermato agli anni ’20. Nell’atrio c’è un bellissimo soffitto verde con le costellazioni ed il chiosco dell’ufficio informazioni con un antico orologio a quattro quadranti. Le grandi scalinate portano alla Vanderbilt Hall, mentre per andare al piano di sotto si passa dalla Whispering Gallery, dove posizionandosi ai due lati opposti della volta ci si può sentire come a pochi centimetri di distanza. Al piano di sotto abbiamo incontrato numerosi calzolai, caffè e ristoranti: da notare il ristorante Grand Central Oyster Bar con il soffitto di piastrelle gialle.
Uscendo dalla stazione, abbiamo riconosciuto in lontananza la guglia in acciaio del famoso Chrysler Building, un altro simbolo della città, che svetta con i suoi 77 piani. Se avete tempo, lungo la 42nd St, oltre il Grand Central Terminal, c’è il Daily News Building che ospita un enorme mappamondo rotante nella hall.
E’ possibile fare un audiotour della stazione. Per info: https://www.grandcentralterminal.com/plan-your-visit/.
MoMA
Percorrendo un tratto delle Fifth Ave, arriviamo in un quarto d’ora a piedi al Museum of Modern Art (MoMA), uno dei musei d’arte più importanti del mondo. Fondato nel 1929 e ristrutturato nel 2004, questo museo custodisce oltre 150.000 capolavori dai primi novecento fino ad oggi. Compaiono artisti storici come Picasso, Van Gogh e Monet, solo per citarne alcuni, oltre ad autori contemporanei. La collezione include opere talmente famose, che ancora le ricordo dai libri di arte delle superiori: proprio la curiosità di vederle dal vivo mi ha spinto a visitare questo straordinario museo, che consiglio vivamente. La raccolta è disposta su sei piani e per una visita mirata alle principali attrattive mettete in conto un paio d’ore. Al primo piano non perdete lo Sculpture Garden!
Per info su orari e biglietti: http://www.moma.org.
Rockefeller Center e Top of the Rock
Arriviamo così al Rockefeller Center, un complesso di 19 edifici che ospitano studi radiofonici e televisivi, spazi ricreativi e uffici. Tra questi, il GE Building accoglie le terrazze panoramiche del Top of The Rock, che sono ai piani 67°, 69° e 70°. Anche se non è tra i punti di osservazione più alti della città, per me è uno dei migliori. Da qui si apre una veduta spettacolare su New York a 360 gradi, che include Central Park, l’Empire State Building, la Statua della Libertà ed il One World Trade Center.
Vi consiglio di salire al tramonto per assistere alla magia delle luci che si accendono: è stato un momento indimenticabile del viaggio e rimane una delle esperienze da non perdere a New York. Sono salita anche sull’Empire State Building sempre al tramonto, ma per me non c’è storia: vince la vista dal Top of The Rock! Ai piedi del GE Building c’è la Rockefeller Plaza, dove tutti gli anni nel periodo di Natale viene installata la celebre pista di pattinaggio sul ghiaccio, protagonista di numerosi film.
Per salire sul Top of The Rock bisogna prenotare in anticipo i biglietti, per info su costi e orari: http://www.topoftherocknyc.com.
GIORNO 3
Nel terzo giorno a New York salpiamo verso la Statua della Libertà ed esploriamo i quartieri di Greenwich Village e Little Italy, per poi concludere con il tramonto sul Ponte di Brooklyn.
Statua della Libertà ed Ellis Island
Di buon mattino raggiungiamo il Battery Park, dove si trova l’imbarco per Liberty Island. Man mano che ci allontaniamo dal porto, prende forma dietro di noi lo skyline di Lower Manhattan, in cui è ben visibile lo spazio lasciato dalle Torri Gemelle.
Arrivando di fronte alla Statua della Libertà ho pensato che fosse molto più piccola di quanto mi aspettassi, soprattutto se paragonata ai grandi grattacieli: è alta 93 metri dalla base fino alla torcia. Il pilastro centrale è in acciaio e fu realizzato da Gustave Eiffel, mentre il rivestimento esterno è in rame. La statua fu un dono della Francia agli Stati Uniti per celebrare il centenario della Dichiarazione di Indipendenza e fu inaugurata nel 1886. E’ inserita tra i siti Patrimonio UNESCO dal 1984.
Dopo una passeggiata sull’isola, siamo saliti fino al piedistallo, che regala un bel panorama su Ellis Island, Manhattan e la baia circostante, pur non essendo ad un’altezza vertiginosa. La salita alla corona ha posti limitati, quindi va prenotata con largo anticipo.
Riprendiamo il battello per andare ad Ellis Island, che è stata la porta d’ingresso in America per milioni di immigrati dal 1892-1954. Dove oggi si trova l’Immigration Museum, un tempo venivano accolti, registrati, accettati o respinti, uomini e donne provenienti da ogni parte del mondo. Il museo è disposto su tre piani e la visita conduce attraverso alcuni ambienti in parte originali, come la Registry Room, in cui le persone attendevano di essere registrate. Al primo piano c’è anche un’area computer, dove chiunque può verificare se qualche antenato della propria famiglia sia passato da qui. Vi consiglio la visita a questo museo perché è una testimonianza forte di quanto fosse incerto il destino di chi lasciava la terra d’origine nella speranza di trovare in America una vita migliore.
La visita alla Statua della Libertà e ad Ellis Island richiede almeno mezza giornata, quindi vi suggerisco di partire molto presto la mattina per poter dedicare il pomeriggio ad un’altra zona della città.
Il tour che abbiamo fatto noi includeva il trasporto in battello, la salita al piedistallo della Statua della Libertà, l’ingresso ad Ellis Island e l’audiotour in italiano a Liberty Island ed Ellis Island. Per prenotare i biglietti: http://www.statuecruises.com.
Greenwich Village
Dopo pranzo, raggiungiamo il Greenwich Village, un tempo quartiere di artisti, che conserva ancora oggi un’atmosfera bohémien. Qui i grattacieli lasciano spazio a townhouse, negozi di abbigliamento vintage e piccole botteghe, intervallati da campi da basket. Di sera la musica jazz risuona nei locali, tra cui spiccano quelli più celebri come il Blue Note o il Village Vanguard.
Passeggiamo tra Christopher Park, la zona della comunità gay, e Washington Square Park, il cuore pulsante del Village. Nel parco c’è sempre un grande via vai di gente tra giocatori di scacchi, persone che fanno yoga, artisti di strada e studenti della New York University. Vicino al parco si trova il magnifico Washington Square Arch, un arco in marmo che celebra i 100 anni dalla proclamazione del presidente George Washington. Vi consiglio di passeggiare nel parco, lasciandovi trasportare dal suo incessante movimento.
Il Greenwich Village è stato anche set di diversi film, quindi una tappa d’obbligo è la casa della serie Friends al numero 90 di Bedford St e la casa della protagonista di Sex and the City al numero 66 di Perry St. Infine al numero 102 di Bedford St c’è lo strambo edificio Twin Peaks, costruito nel 1926 per ospitare artisti e attori, mentre al 75 ½ di Bedford St c’è la casa più stretta della città!
Little Italy
Passando per il quartiere di SoHo, noto per i raffinati edifici in ghisa di fine ‘800 e le gallerie d’arte, arriviamo a ciò che resta di Little Italy. Fin dagli anni ’20 il quartiere italiano più popolare della città ospitava migliaia di italoamericani, ma nel tempo è stato inglobato dalla vicina Chinatown, riducendosi a poche vie. Mulberry Street è la via principale di Little Italy e nel tratto compreso tra Broome Street e Canal Street si riconoscono le tipiche insegne di ristoranti italiani come “Positano” o “Da Gennaro”.
Brooklyn Bridge
Un’esperienza che dovete assolutamente fare nella vostra prima volta a New York è ammirare il tramonto dal Ponte di Brooklyn. Il ponte è stato inaugurato nel 1883 e all’epoca di costruzione è stato il primo ponte sospeso al mondo con una struttura in acciaio. Percorrendo la Brooklyn Bridge Promenade, arriviamo alla scricchiolante passerella pedonale in legno, situata al di sopra del passaggio per le auto. La passerella non è destinata solo ai pedoni, ma anche ai ciclisti a cui bisogna fare molta attenzione! Dalla campata centrale si apre un bellissimo panorama su Lower Manhattan e Brooklyn: tutte le volte in cui sono stata qui, ho trascorso più di un’ora ad osservare le sfumature del tramonto riflettersi sulle pareti a specchio dei grattacieli.
GIORNO 4
Nel quarto giorno a New York dedichiamo la mattinata ad un giro in bicicletta per Central Park ed il pomeriggio alla scoperta dei quartieri di Chelsea e Flatiron District.
Central Park
Central Park è un’immensa area verde di 340 ettari, che nella bella stagione è il luogo ideale da girare in bicicletta. La distesa è talmente grande che in mezza giornata siamo riusciti ad esplorarne circa la metà. Non tutti i sentieri sono autorizzati per il passaggio delle bici, quindi in alcuni punti bisogna scendere e portarla a mano. Tuttavia la bicicletta resta a mio parere il modo migliore per visitare il parco, perché permette di coprire in breve tempo le ampie distanze, di potersi fermare nei punti di interesse e godere dell’atmosfera rilassata.
La nostra visita di Central Park in bicicletta parte dall’ingresso in corrispondenza di Columbus Circle. Pedalando lungo la strada che attraversa il parco arriviamo al The Mall and Literary Walk, un viale fiancheggiato da statue di scrittori famosi. Poco più avanti raggiungiamo il Conservatory Water, un piccolo lago su cui galleggia qualche barchetta in miniatura e vicino al quale ci sono la statua di Hans Christian Andersen e la statua di Alice in Wonderland: qui una foto è d’obbligo!
Proseguiamo verso la Bethesda Fountain, una fontana in stile neoclassico con la statua Angel of the Waters ed una bellissima terrazza, e attraversiamo il Bow Bridge, uno dei ponti più romantici del parco. Perdendoci tra sentieri e boschetti arriviamo al Belvedere Castle, un castello ottocentesco posto su una collinetta che funge da punto panoramico. Infine raggiungiamo i giardini Strawberry Fields, situati proprio di fronte al Dakota Building, dove c’è il mosaico Imagine in memoria di John Lennon. La prima volta che sono venuta qui, un signore suonava la chitarra intonando le canzoni dei Beatles: una cosa sicuramente scontata, ma vi assicuro molto emozionante! Lungo Central Park West ci sono lussuosi palazzi e dimore di star dello spettacolo, come appunto il Dakota Building, dove viveva John Lennon.
Intorno al parco ci sono diversi punti di noleggio bici e non è necessario prenotarle in anticipo, c’è disponibilità anche al momento. Per farvi un’idea dei costi o nel caso preferiate prenotarle: https://centralparkrentbike.com/.
Per avere una panoramica completa del parco, degli eventi e dei tour: http://www.centralparknyc.org.
Chelsea Market
Dopo la pedalata a Central Park raggiungiamo il Chelsea Market, un mercato coperto che occupa il piano terra della ex fabbrica di biscotti Nabisco. La struttura è molto bella, con mattoni rossi e tubature a vista, ed ospita diversi negozi e posti per mangiare: è una buona tappa da visitare in combinazione con il pranzo o la cena. La vetrina che più mia ha colpito è stata quella della pescheria The Lobster Place, che sfoggiava un banco del sushi da sogno e aragoste giganti! Nell’ora di pranzo c’era tantissima gente, quindi armatevi di pazienza.
Per info: https://www.chelseamarket.com/.
High Line
Dal Chelsea Market arriviamo alla High Line, una vecchia ferrovia sopraelevata costruita negli anni ’30 per rendere più efficiente il trasporto merci, ovviando al problema del traffico stradale. La ferrovia è caduta in disuso negli anni ’80 ed oggi è un bellissimo parco cittadino unico nel suo genere, nonché esempio di eccellente rinnovamento urbano: da non perdere tra le cose da vedere a New York la prima volta. Percorriamo a piedi la passerella che sorvola un tratto di Manhattan, insinuandosi tra i palazzi e regalandoci un’altra prospettiva da cui ammirare la città. Lungo il percorso ci sono ancora i vecchi binari, ora abbelliti dalle piante, e panchine per riposare.
Per info: https://www.thehighline.org/.
Medison Square Park e Flatiron Building
Ritorniamo con i piedi sull’asfalto per andare verso Madison Square Park, un’altra oasi urbana, dove gli impiegati si rilassano in pausa pranzo. Nel parco c’è un’area dedicata ai cani e alcune statue di eroi di guerra. Di fronte al parco si trova una delle sedi newyorkesi di Eataly, mentre all’incrocio tra Broadway, la 5th Ave e la 23rd St si trova il Flatiron Building, un grattacielo di forma triangolare che ricorda appunto un ferro da stiro. E’ stato progettato da Daniel Burnham nel 1902, uno dei primi architetti ad utilizzare la pietra calcarea su una struttura in acciaio, inaugurando l’era dei grattacieli. Fino al 1909 il Flatiron Building è stato l’edificio più alto del mondo!
Union Square
Infine raggiungiamo a piedi Union Square, il punto in cui si univano Broadway e la 4th Ave agli inizi del XIX secolo e divenuto uno dei siti più spesso usati per le manifestazioni politiche. Nella piazza c’è una scalinata in pietra, che porta allo Union Square Park, popolata da gente di ogni tipo: gruppi di giovani intenti a chiacchierare, impiegati in pausa, artisti di strada, punkabbestia, skateboarder e chiunque passi di lì, come noi. Dunque, Union Square rappresenta per me anche l’unione di diverse personalità! Su un lato della piazza c’è il Metronome, un’installazione artistica che simboleggia il passare del tempo, affiancata da un orologio a 14 cifre.
GIORNO 5
Nel quinto e ultimo giorno a New York assisteremo ad una messa gospel nel quartiere di Harlem (nel caso sia domenica) e ci dedicheremo allo shopping lungo la Fifth Ave.
Harlem
Arriviamo ad Harlem, il quartiere afroamericano di Manhattan, pronti per ascoltare il calore delle “voci nere”. Le messe gospel si tengono di domenica, quindi la prima parte di questa giornata non vale per gli altri giorni. Siamo andati all’Abyssinian Baptist Church, nota come il posto migliore per assistere alla messa gospel ad Harlem, ma c’era una coda lunga tutto l’isolato! Assistere ad una messa qui è gratuito, ma bisogna mettersi in coda con molto anticipo, perché non si può prenotare.
Per info: https://abyssinian.org/contact-us/visitors/.
Abbiamo allora deciso di cercare altre chiese battiste. Ci siamo fermati sulla 134th St, dove alcune persone stavano entrando in una casa di fronte alla St Philip’s Episcopal Church. Queste persone ci hanno invitato ad entrare e la casa era in realtà una chiesa con vetrate policrome, panche e ambone. Ci hanno dato delle palette per farci aria con la foto di Martin Luther King e ci hanno offerto delle bottigliette d’acqua. Abbiamo seguito il rito dal foglietto e non sono mancati i canti gospel, intonati dalle donne anziane sulle prime panche. Tutte loro avevano una voce calda e per nulla sbiadita dall’età, una voce divina che toccava l’anima. Eravamo gli unici turisti ed è stata una delle esperienze più autentiche di tutti i miei viaggi!
Vi consiglio di arrivare presto ad Harlem di domenica mattina e cercare una chiesa battista che apra le porte ai turisti per assistere alla funzione. Magari dovrete scarpinare un po’, ma farete un’esperienza più intima e vera rispetto alle chiese più gettonate.
Fifth Ave
Dopo pranzo, torniamo nella Midtown per concludere questi giorni a New York con un po’ di shopping. La Fifth Ave è la regina dello shopping di New York e vale la pena prendersi del tempo per percorrerla, entrando nei negozi di interesse. I negozi di New York sono grandi almeno tre volte rispetto a quelli italiani, quindi vi servirà molta resistenza per non farvi sopraffare dalla stanchezza!
Partendo da Central Park e andando verso Lower Manhattan, le vetrine dei marchi di lusso si alternano a quelle dei brand più commerciali. Una tappa da non perdere è lo storico negozio di Tiffany, un palazzo incantato di sei piani che fa sognare tutti dal 1940. Solo per vederlo noi ci abbiamo messo un paio d’ore, acquisti inclusi! Poi c’è il LEGO Store, che racchiude creazioni capaci di stupire anche i meno appassionati dei piccoli mattoncini. Una deviazione sulla W 49th St porta invece al negozio di giocattoli FAO Schwartz.
Macy’s
Giriamo sulla 35th St, arrivando in Herald Square, dove c’è la sede principale dei grandi magazzini Macy’s. Questo edificio ospita il più grande magazzino degli Stati Uniti ed uno dei più grandi del mondo: ci vorrebbe un’intera giornata vedere tutti gli articoli. L’edificio conserva alcune parti in legno originali degli inizi del ‘900, come le scale mobili e gli ascensori.
Si conclude così questo itinerario di 5 giorni a Manhattan, una base di partenza per conoscere New York durante la prima visita, iniziando dai suoi grandi classici. New York è una metropoli immensa e non basta certo una sola volta per vederla. Tuttavia sono sicura che una sola volta sia sufficiente per lasciarvi a bocca aperta e volerci ritornare.