Quello in Perù è stato un viaggio straordinario, che ci ha messi di fronte all’imponenza della natura e a civiltà che hanno saputo adattarsi ad essa. Qualsiasi viaggiatore in cerca di avventura, sfida, luoghi remoti, paesaggi mozzafiato e buon cibo, dovrebbe avere nella sua wish list un viaggio in Perù. Noi abbiamo realizzato questo sogno nell’agosto 2017, quando siamo partiti in 7 amici con lo zaino in spalla per la nostra prima volta in America Latina. Abbiamo organizzato tutto il viaggio dall’Italia in autonomia, ma in Perù l’imprevisto è dietro l’angolo: frane, altitudine, guasti tecnici e, nel nostro caso, anche una gastroenterite, hanno messo più volte a rischio il programma!
Vi parlerò di come organizzare un viaggio in Perù in un post dedicato, mentre ora vorrei raccontarvi cosa visitare in Perù sulla base del nostro itinerario di due settimane. Un itinerario tra i grandi classici del sud, che restano per me tappe imperdibili seppur molto gettonate: dalla nebbia di Lima al candore di Arequipa, dal mistero delle Linee di Nazca alle rovine inca di Cuzco, dalle striature colorate di Vinicunca alla magia di Machu Picchu.
1. LIMA – giorno 1
Il nostro viaggio in Perù è iniziato e si è concluso nella capitale, Lima, dove siamo stati in totale due giornate. Come la maggior parte dei viaggiatori diretti sulle Ande peruviane, abbiamo dedicato poco tempo a questa città, che invece meriterebbe più attenzione. Al di là della coltre invernale di nuvole grigie, del traffico e delle enormi distanze, Lima è ricca di varietà e per questo molto intrigante.
Nel Centro Histórico abbiamo apprezzato l’architettura coloniale, che culmina nei raffinati balconi in legno delle casonas coloniales e nelle facciate barocche di chiese e monasteri. Nei quartieri alla moda di Barranco e Miraflores abbiamo ammirato l’oceano dalle scogliere e gustato per la prima volta l’autentica cucina peruviana, una delle migliori al mondo. A questo proposito, abbiamo visitato la Casa de la Gastronomia Peruana, uno dei tanti musei di Lima, che possono essere la giusta introduzione alla scoperta del Perù.
2. PARACAS – giorno 2
A 3h di pullman da Lima, dove le nuvole si dissolvono ed il cielo torna ad essere limpido, abbiamo raggiunto in mattinata la località di Paracas. Questa cittadina è il punto di partenza per le Islas Ballestas, habitat di molti volatili e importanti per la produzione del guano, usato come fertilizzante. Purtroppo non siamo riusciti a vederle, per via del mare mosso, e abbiamo optato per un’escursione nella Reserva Nacional de Paracas. Questa vasta area desertica ha lasciato nei miei occhi l’immagine dell’ocra della terra che incontra il blu dell’oceano.
3. HUACACHINA – giorno 2
In 1.30h di auto da Paracas siamo arrivati all’oasi di Huacachina, annidata tra enormi dune sabbiose, a pochi chilometri da Ica. Pensando ad un’oasi, mi sarei aspettata un luogo rilassato, ma non è stato così. Il rombo dei tubulares e gli schiamazzi dei turisti ci hanno accolti al nostro arrivo, giustificati tuttavia da un’esperienza imperdibile: quella del dune buggy! Abbiamo provato anche noi a lanciarci a tutta velocità tra le dune e posso garantirvi che ne vale la pena. Una volta lontani dal caos, il deserto diventa immenso e i rumori si dissolvono: quello che resta è un tramonto indimenticabile.
4. NAZCA – giorno 3
Da Ica siamo ripartiti di mattina per raggiungere in 2h di pullman la cittadina di Nazca, la cui esistenza ruota intorno alla scoperta delle Linee di Nazca. Dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, questi segni nel terreno sono un complesso di linee rette, figure geometriche e biomorfi, che rappresentano un mistero ancora irrisolto.
Dopo pranzo siamo andati al Mirador Natural, dove si vedono linee rette intersecarsi a perdita d’occhio, e al Torre Mirador, dove si vedono da vicino 3 biomorfi: la rana, l’albero e la lucertola. Quest’ultima è tagliata dalla strada Panamericana Sur. Per avere un’idea delle linee nel loro insieme bisognerebbe sorvolarle, ma noi abbiamo preferito vederle da terra e siamo rimasti ugualmente colpiti dal mistero che le avvolge. Proprio al Torre Mirador uno dei nostri compagni di viaggio ha avuto i primi sintomi di una gastroenterite. Dopo un mix di medicine e qualche ora di riposo, siamo riusciti a partire per Arequipa!
5. AREQUIPA – giorno 4
Dopo un viaggio notturno di 14h in pullman, siamo arrivati ad Arequipa, la seconda città più grande del Perù e porta d’accesso alle Ande peruviane. Il viaggio in pullman è durato molto più del previsto, per via di una frana lungo il tragitto. Arequipa si trova a 2300 m di altitudine e le fanno da cornice tre imponenti vulcani: El Misti, Chachani e Pichu Pichu. Il cuore pulsante della città è il Centro Histórico, un gioiello coloniale con edifici in sillar, che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Partendo dall’incantevole Plaza de Armas, dove si affaccia la gigantesca Catedral de Arequipa, abbiamo passeggiato per le vie del Centro Histórico, ricco di case coloniali dai portali barocchi. Siamo rimasti affascinati dalla storia di Juanita al Museo Santuarios Andinos, la ragazza inca sacrificata e ritrovata nei ghiacciai del vulcano Ampato. Nel museo è esposta la mummia di Juanita quasi intatta. Con le prime luci della sera abbiamo visitato il Monasterio de Santa Catalina, avvolti da un’atmosfera mistica, e ammirato la città illuminata dal Mirador de Yanahuara.
6. CANYON DEL COLCA – giorno 5 e 6
Abbiamo lasciato Arequipa di mattina presto per trascorrere due giorni nella Valle del Colca, in prossimità dell’omonimo canyon. Prima di salire ad alta quota, ci siamo fermati in una stazione di servizio a bere il mate de coca, rimedio per attenuare gli effetti dell’altitudine. Per raggiungere la valle siamo infatti passati dal Mirador de los Volcanes a 4910 m, da cui abbiamo ammirato i sei vulcani che circondano la zona. Le distese pianeggianti e gli altopiani mascherano l’altitudine elevata, che per me si è fatta sentire con un bel cerchio alla testa: questo è uno dei sintomi della soroche (mal di montagna).
Nella discesa verso Chivay, il capoluogo della valle a 3600 m, siamo rimasti incantati davanti ai terrazzamenti che costeggiano il Río Colca e ci siamo rigenerati nelle calde acque delle terme di Coporaque. Questa pausa rilassante ci ha dato la giusta carica per affrontare un trekking di 1.30h fino a Yanque, che si è concluso al chiaro di luna, segnando uno dei momenti più belli ed emozionanti dell’intero viaggio in Perù.
Il giorno successivo abbiamo osservato il volo dei condor dal punto panoramico la Cruz del Cóndor. Qui finisce la Valle ed inizia il Canyon del Colca, il secondo canyon più profondo del mondo. In tarda mattinata siamo ripartiti alla volta di Puno, sulle sponde del Lago Titicaca. Nelle 6h di auto, la strada a due corsie si perde all’orizzonte, interrotta solo da qualche gregge di alpaca e lama.
7. LAGO TITICACA – giorno 7 e 8
Puno è stata da noi soprannominata la “città marrone”, per via dell’ammasso di case in mattoni che lasciano ben poche tracce del periodo coloniale. Pur non essendo bella, Puno resta una tappa obbligatoria in un viaggio in Perù come principale punto di partenza per le escursioni sul Lago Titicaca, il lago navigabile più alto del mondo a 3810 m.
Dopo una visita in mattinata alle Isole degli Uros, isole galleggianti interamente fatte di totora, in 3h di navigazione siamo arrivati all’Isola Amantaní. Qui siamo stati assegnati ad una famiglia, che ci ha ospitati per la notte: la nostra mama si chiamava Maria. Dormire presso una famiglia del posto è un bel modo per entrare in contatto con la realtà locale, ma richiede un certo spirito di adattamento.
Prima di cena, siamo saliti al tempio di Pachatata a 4200 m, che ci ha regalato una vista sconfinata sul lago e un tramonto memorabile. Non vi nascondo che ho dovuto lottare contro il mal di testa ed il fiato corto, ma, dopo aver mangiato una piantina di muña raccolta da Maria per me, è andata molto meglio. Di sera abbiamo danzato insieme agli abitanti dell’isola indossando abiti tipici e ci siamo addormentati sotto quattro strati di coperte di lana!
L’indomani abbiamo raggiunto in mattinata l’Isola Taquile, che si distingue per la forte identità dei suoi abitanti. Nella piazza principale abbiamo avuto la fortuna di assistere alla danza sicuris, un tripudio di musiche e costumi tradizionali, in occasione di una festività che cade una volta all’anno! Dopo pranzo, siamo rientrati a Puno con 4h di navigazione.
8. CUZCO – giorno 9 e 10
L’ultima tratta in pullman del nostro viaggio ci ha portati in 7h a Cuzco, la città più bella di tutte quelle viste in Perù. A Cuzco abbiamo dedicato due giornate, che sono il minimo per visitarla, perché è meravigliosa: i resti inca si mescolano all’architettura coloniale, che rende elegante persino il negozio del McDonald’s! La bellezza di Plaza de Armas ci ha incantati, così come il sali scendi di viuzze punteggiate da eleganti balconi.
Cuzco offre davvero tutto a 3500 m di altitudine: abbiamo vissuto momenti culturali al Museo Inka, un tuffo nella civiltà più importante della storia del Perù; momenti di stupore a Qorikancha, il tempio inca inglobato in un monastero domenicano; momenti di curiosità al Museo de la Coca, un interessante approfondimento sugli usi di questa pianta così dibattuta; momenti goliardici con un happy hour nel quartiere di San Blas o con un pisco sour al Museo del Pisco; momenti di shopping al Mercado de San Pedro e momenti di piacere nei ristoranti di alta cucina della città. Infine, è bastato varcare le montagne per trovarci davanti alla fortezza inca di Sacsayhuamán e ammirare Cuzco dall’alto, che ha la forma di un puma.
9. MONTAGNA COLORATA (VINICUNCA) – giorno 11
Da Cuzco in giornata abbiamo raggiunto la Montagna Colorata o Vinicunca, un capolavoro della natura che neanche un artista avrebbe saputo disegnare meglio! La giornata è stata tosta ed è iniziata alle h03.30 del mattino, quando il pulmino è venuto a prenderci in albergo. Ci sono volute 5h prima che fossimo al punto di inizio del trekking a 4300 m. Il paesaggio nascosto tra le Ande è incontaminato: gli animali pascolano liberi e c’è ancora poca traccia dell’uomo, a parte i visitatori.
Dopo una salita a piedi di 2.30h, finalmente siamo arrivati davanti alla Montagna Colorata. La natura è stata generosa a donarci un tale spettacolo: dal mirador a 5200 m si possono ammirare tutte le striature colorate del terreno che creano un’immagine incredibile. La discesa a piedi fino al punto di partenza è stata stancante, ma sotto l’effetto dell’eccitazione per avercela fatta! Dopo pranzo siamo ripartiti per Cuzco, dove siamo arrivati verso le h19.00 distrutti. Che ne valga la pena è certo, ma questa escursione è fisicamente impegnativa per l’altitudine e gli spostamenti, quindi non sottovalutate la preparazione fisica. Io ad esempio ho preso le soroche pills nei giorni precedenti e ho fatto un brevissimo tratto di salita a cavallo.
10. VALLE SACRA – giorno 12
Da Cuzco siamo partiti di mattina alla volta della Valle Sacra, la valle attraversata dal fiume Urubamba e costellata da cittadelle inca e fertili campi. La prima tappa del nostro tour è stata Chinchero, una città-fortezza costruita su mura di origine inca, con magnifici terrazzamenti. Abbiamo proseguito verso altre due meraviglie del popolo Inca: Maras, dove si trovano le saline incastonate tra le montagne, e Moray, dove enormi cavità con cerchi concentrici venivano usate per studiare le coltivazioni. Infine abbiamo raggiunto Ollantaytambo, la cittadella inca meglio conservata, dove si innalzano le rovine di un tempio-fortezza a forma di lama. Dopo pranzo, il treno da Ollantaytambo ci ha portati fino ad Aguas Calientes, il punto di partenza per visitare Machu Picchu.
11. MACHU PICCHU – giorno 13
La nostra giornata è iniziata molto presto: alle h04.00 ci siamo messi in fila per prendere i biglietti dell’autobus che ci ha portati all’ingresso del sito. Alle h06.30 eravamo finalmente al cospetto di una delle sette meraviglie del mondo moderno: Machu Picchu. Accompagnati da una guida, abbiamo camminato fino al primo punto panoramico, dove la cittadella perduta degli Inca si è palesata a noi in tutta la sua bellezza. La vista dal vivo di questo luogo che tanto abbiamo immaginato è stata un’emozione indescrivibile, nonché uno dei momenti salienti del nostro viaggio in Perù.
Nelle due ore successive ci siamo addentrati tra le rovine, che si sono mantenute quasi totalmente intatte, apprezzando le abilità di costruzione del popolo Inca. Ci sono diversi sentieri e punti panoramici da cui si può ammirare la cittadella, che sembra adagiata nell’abbraccio della montagna Wayna Picchu. Percorrendo il sentiero che porta alla Puerta del Sol, ci siamo allontanati dalle orde di turisti e ci siamo resi conto di essere circondati solo da montagne immense: eravamo nel cuore delle Ande peruviane. Nel pomeriggio siamo rientrati con il pullman ad Aguas Calientes da cui abbiamo preso il treno per Cuzco.
12. LIMA – giorno 14
Di mattina siamo ritornati a Lima con un volo interno, dove abbiamo trascorso l’ultimo giorno del nostro viaggio in Perù. Sorvolare le Ande è stato bellissimo e mi ha reso ancora di più l’idea di quanto grandiosa sia la natura in questa terra. La discesa verso Lima è stata invece anticipata da una distesa di nuvole bianche: questo fenomeno, ben visibile dall’alto, è dovuto all’incontro tra le correnti dell’oceano e delle montagne.
Dopo una giornata in giro per la capitale ed un ultimo pisco sour, siamo ripartiti per l’Italia con un volo notturno, portando con noi il desiderio di continuare ad esplorare questa parte di mondo.
Questo viaggio ci ha fatto scoprire una parte di Perù meravigliosa, ma anche turistica. Nonostante la bellezza dei posti visti abbia compensato di gran lunga la presenza di turismo, ciò ha limitato il contatto con la realtà locale. Mi piacerebbe quindi tornare in Perù per esplorare la parte nord, ancora poco conosciuta. In attesa di ripartire, spero che il nostro itinerario vi sia stato utile se avete in programma anche voi un viaggio in Perù!