Prima del viaggio in Indonesia, non sapevo esattamente cosa fosse un batik. D’altra parte, viaggiare serve soprattutto ad imparare. Nel caso di questo viaggio sarebbe stato davvero impossibile non conoscere e non acquistare un batik, essendo uno dei prodotti più commercializzati di tutta Giava e non solo. Nel post vi racconto cosa sono, quali sono le tecniche di produzione e gli utilizzi dei batik indonesiani, sulla base di quanto ho visto ed appreso durante il mio viaggio tra Giava, Bali e Lombok.
Cos’è un batik
Il batik è una stoffa, solitamente di cotone, decorata con una tecnica molto antica. Per poter produrre un batik fatto a mano servono anni di scuola. Per questo i batik non sono solo uno dei principali prodotti di artigianato dell’Indonesia, ma anche una vera e propria espressione d’arte tradizionale.
Tecniche di produzione di un batik
I batik indonesiani possono essere prodotti interamente a mano oppure con l’utilizzo di uno stampo. Per prima cosa viene fatto il disegno del batik sul tessuto inizialmente bianco. Il contorno del disegno viene poi ripassato con la cera fusa nelle parti che non si vogliono colorare, su entrambi i lati del tessuto. La cera infatti impedisce al colore di penetrare nella stoffa. La copertura con la cera può essere fatta a mano, con un tipico strumento che assomiglia ad un pennino chiamato tjanting, o con uno stampo in bronzo. La stoffa viene poi immersa nella tinta, per esempio il blu, per assorbire il colore. Una volta che la stoffa è asciutta, la cera viene rimossa immergendo nuovamente il tessuto in acqua bollente. In questo modo si otterranno delle parti bianche, cioè quelle che erano coperte dalla cera, su sfondo blu.
Per creare un batik a più colori, si rimette la cera sulle parti dove il nuovo colore non deve penetrare e si immerge il tessuto nella seconda tinta, ripetendo il procedimento per tutti i colori previsti dal disegno. I contorni e i dettagli delle figure vengono poi colorati a mano. I colori tradizionalmente usati nella produzione dei batik indonesiani sono blu, marrone e giallo.
Quali sono gli usi di un batik
I batik indonesiani sono utilizzati soprattutto per fare abiti e quadri. Gli abiti di batik, come ad esempio i sarong, sono caratterizzati da una simbologia che si ripete su tutto il tessuto, mentre i quadri di batik rappresentano principalmente natura e scene di vita quotidiana. I quadri in batik sono molto belli, hanno tinte accese e disegni profondi, che a volte parlano più di una fotografia.
A Giava e Bali ci sono molte gallerie, fabbriche e negozi di batik: è impossibile andarsene senza averne acquistato almeno uno! Al momento del mio viaggio nel 2015 i prezzi dei quadri di batik variavano in base alle dimensioni: indicativamente quelli piccoli (30X30 cm) costavano 150.000 Rp (circa 10,00 euro), quelli di media grandezza (50×70 cm) costavano 600.000 Rp (circa 40,00 euro) e quelli più grandi di 1 m partivano da 1.200.000 Rp (80,00 euro). Inoltre, i venditori sono sempre ben disposti a contrattare, quindi riuscirete sicuramente a fare ottimi affari! Ovviamente se i batik sono fatti a mano valgono di più e dipende anche dalla complessità del disegno, alcuni richiedono mesi di lavorazione, ma non è semplice cogliere la differenza. Quello fatti con lo stampo hanno linee più definite e disegni geometrici ripetuti.