La costa sud ovest dello Sri Lanka è rinomata per la città coloniale di Galle e per le bellissime spiagge bagnate dall’Oceano Indiano. In tutte le guide di viaggio troverete invitanti racconti su questa parte dell’isola, che offre strutture ricettive, spiagge attrezzate e la possibilità di fare attività come surf e avvistamento delle balene (whale watching). Durante un viaggio in Sri Lanka vale dunque la pena trascorrere qualche giorno di relax in località come Unawatuna, Mirissa o Tangalle, ma non nel mese di agosto quando l’oceano è mosso, c’è vento ed il rischio di piogge è elevato.
Per questo motivo nel mio viaggio estivo di due settimane, in compagnia di sei amici, ho visitato la costa sud occidentale dello Sri Lanka solo in giornata, andando verso l’Udawalawe National Park. Nel post vi racconto il nostro itinerario di un giorno, dalla città di Galle a Udawalawe, passando per la costa meridionale dell’isola tra fortezze, templi e belle spiagge. Troverete anche un suggerimento su dove dormire a Galle, in cui abbiamo trascorso la nostra prima notte nella Lacrima d’India.
1. GALLE
Galle è una cittadina situata lungo la costa occidentale dello Sri Lanka, a sud della capitale Colombo. Abbiamo raggiunto Galle in circa 2 ore di auto direttamente dall’Aeroporto Internazionale Bandaranaike, percorrendo un tratto di autostrada costeggiato da fiumi (in singalese ganga), campi, palme, piantagioni di riso e caucciù, con la terra di colore rosso. Il giorno successivo abbiamo dedicato la mattinata alla visita del Dutch Market e del Forte di Galle, prima di spostarci lungo la strada costiera.
DUTCH MARKET
Il Dutch Market si trova lungo la Main Street e si estende sotto un portico colonnato, che ospita bancarelle di frutta e verdura. Qui vicino si trova il mercato del pesce, dove i pescatori a piedi nudi gridano la migliore offerta del giorno, vendendo il pesce appena pescato.
FORTE DI GALLE
Il Forte di Galle è un’antica fortezza sul mare, costruita dagli olandesi nel XVII secolo su una precedente fortezza di epoca portoghese. Durante il dominio olandese, Galle divenne il porto principale dello Sri Lanka, fino all’arrivo degli inglesi nel 1796. Oggi il Forte di Galle è Patrimonio dell’Umanità UNESCO e conserva molti elementi del colonialismo olandese, che, fondendosi con il paesaggio tropicale, creano un’atmosfera particolare. Al nostro arrivo la vita nel Forte scorreva lentamente: c’era poco traffico, la gente passeggiava in tranquillità e nell’aria c’era il profumo del mare. Sembrava un mondo a parte. Nonostante il cielo fosse leggermente nuvoloso, faceva veramente caldo e l’umidità era alle stelle: dopo poche ore qualcuno di noi portava già i segni di una scottatura!
Per il tour del Forte di Galle mettete in conto almeno 2 ore, considerando di passeggiare con calma, fare le foto e visitare qualche edificio.
SUN BUSTION E DUTCH REFORMED CHURCH
Dal Main Gate abbiamo iniziato il giro circolare delle mura a piedi, spostandoci in senso orario. Abbiamo incontrato il Sun Bastion e poi la Dutch Reformed Church, una chiesa del XVIII secolo con un pavimento di lapidi in pietra e un antico organo in legno, circondata da un piccolo cimitero. Di fronte alla chiesa c’è un campanile del 1900 che suona in caso di tsunami. Durante lo tsunami del 2004, l’interno del Forte di Galle si è salvato, grazie alla spessa cinta di mura protettive.
OLD GATE E DUTCH HOSPITAL
Proseguendo verso l’Old Gate, che porta l’insegna della Compagnia Olandese delle Indie Orientali (VOC), abbiamo raggiunto il Dutch Hospital. Qui venivano accolti i viaggiatori olandesi che si ammalavano durante la lunga traversata verso lo Sri Lanka. Oggi l’edificio ospita negozi di lusso e ristoranti. Dal cortile si può risalire sulle mura per ammirare l’oceano e la Lighthouse Beach.
POINT UTRECHT BASTION E FLAG ROCK
Superato il Point Utrecht Bastion, dove si trova un faro del 1938, siamo arrivati al Flag Rock, il punto più a sud del Forte di Galle. Da qui venivano inviati i segnali alle navi per avvisarle delle rocce emergenti. Davanti a noi c’era solo l’oceano, un’infinita distesa di acqua che ci separava dall’Antartide.
TEMPIO DI SUDHARMALAYA
Abbiamo lasciato le mura per visitare il Tempio di Sudharmalaya, il nostro primo tempio buddhista. Ci siamo tolti le scarpe e siamo entrati con discrezione, arrivando in un cortile da cui si accedeva a varie stanze. Una stanza aveva le pareti colorate e ospitava una grande statua di Buddha sdraiato. Davanti alla statua, c’era il tavolo per le offerte di fiori e incenso, che i fedeli porgono durante le preghiere. I colori erano vivacissimi e trasmettevano energia e vitalità. Fuori dal tempio c’era il tipico dagoba, una struttura bianca a forma di campana, che accompagna tutti i templi buddhisti dell’isola.
STAR BASTION E MOON BASTION
Siamo risaliti lungo il tratto nord ovest delle mura, arrivando allo Star Bastion, un tempo utilizzato come prigione, e al Moon Bastion, dove c’è una Torre dell’Orologio di epoca inglese.
ST JOSEPH CHAPEL
Prima di rimetterci in viaggio, abbiamo passeggiato in Lighthouse Street, incontrando la chiesa cattolica di St Joseph Chapel. Di questa chiesa mi ha colpito la semplicità: una stanza spoglia con panche in legno e un altare. Nonostante le sue piccole dimensioni, il Forte di Galle concilia diverse religioni: buddhisti, cattolici, protestanti e mussulmani, come testimonia la bianca moschea di fronte al Point Utrecht Bastion.
2. WELIGAMA
Dopo la visita di Galle, ci siamo spostati con il driver verso sud. Lungo la strada costiera si susseguivano alberghi (alcuni ancora in costruzione), guesthouse, templi e una folta vegetazione, che lasciava aperta ogni tanto una finestra sull’oceano. In prossimità di Weligama avremmo dovuto vedere i pescatori sui trampoli, una delle immagini più famose dello Sri Lanka. Tuttavia, al nostro passaggio, abbiamo trovato solo i trampoli fissati in acqua e nessuna traccia dei pescatori! In realtà la pesca sull’isola non si pratica più con i trampoli e i pescatori oggi sono solo un’attrazione turistica, facendosi pagare per essere fotografati. Nonostante tutto, mi dispiace di non averli visti, perché restano comunque il simbolo di una antica tradizione del posto.
3. DIKWELLA
Abbiamo proseguito verso Dikwella, dove si trova il Wewurukannala Vihara, il tempio buddhista con la statua del Buddha seduto più grande dello Sri Lanka. Anche in questo caso, per entrare ci siamo tolti le scarpe e ci siamo coperti braccia e ginocchia. Il tempio è dislocato su diversi livelli e si resta scalzi anche per camminare sulla terra o sul cemento: vi lascio immaginare come erano messi i nostri piedi al termine della visita!
Siamo entrati nella struttura principale, che custodiva diverse statue di Buddha sdraiato e seduto. Le pareti e le statue sono sempre decorate con colori accesi: la vivacità è un tratto distintivo dei templi buddhisti singalesi. All’esterno della struttura principale c’erano un dagoba e un elefante. Molti templi buddhisti hanno l’elefante, che viene coinvolto nelle cerimonie. Alle spalle del tempio, si innalzava il grande Buddha dorato seduto alto 50 metri. La schiena della statua poggiava su una struttura di sei piani, che terminava con una terrazza. I piani erano vuoti, con le pareti completamente ricoperte da dipinti sul buddhismo.
Il costo dell’ingresso al tempio Wewurukannala Vihara è stato di 200 Rs (circa 0,80 euro) a persona e la durata della visita è stata di circa 45 minuti.
4. MARAKOLLIYA e REKAWA BEACH
Prima di raggiungere Udawalawe, abbiamo fatto una tappa al tramonto sulla spiaggia incontaminata di Marakolliya. Per raggiungere questa spiaggia abbiamo percorso una strada sterrata, attraverso una laguna: la posizione defilata ha reso questo posto ancora più magico. Sulla spiaggia c’erano un bar, un resort e chilometri di sabbia e palme. Ci siamo seduti al bar, rilassandoci nella pace più totale. Dei ragazzi singalesi ci hanno poi invitato a fare una partita di beach volley!
Vicino alla spiaggia di Marakolliya si trova Rekawa Beach, dove di sera si possono avvistare le tartarughe che depongono le uova. Abbiamo deciso di non fermarci e di raggiungere Udawalawe per cena, considerando anche la sveglia all’alba dell’indomani. Se avete tempo, tenetela in considerazione.
DOVE DORMIRE A GALLE: BILIN TREE HOUSE
La notte del nostro arrivo in Sri Lanka abbiamo alloggiato alla Bilin Tree House, situata a 2 Km dal Forte di Galle. La guesthouse era pulita e arredata in stile singalese, con mobili in legno e letti dotati di zanzariera. All’ingresso c’era una veranda che si affacciava su un giardino tropicale con palme da cocco, l’albero del mango e l’albero del bilin, da cui prende il nome la casa. Abbiamo richiesto la colazione per la mattina successiva ed era praticamente un pasto, che ci ha riempito per tutta la giornata!
Ad accoglierci c’era Bandulle, un ometto basso, magro e scalzo. Dopo averci offerto un drink di benvenuto, ha preso subito confidenza con noi e ci ha mostrato le piante del giardino: ci ha fatto assaggiare il bilin fruit e una noce di cocco. Ci ha spiegato che il guscio della noce è utilizzato per raccogliere l’acqua per lavare i bambini e per fare utensili da cucina, mentre con la paglia del cocco si fanno spazzole e zerbini. Infine, ci portato del thè con zucchero e zenzero: potevamo forse desiderare un’accoglienza migliore?
Il costo per 1 notte per 6 persone alla Bilin Tree House è stato di 129,00 euro in totale, prenotando tre camere doppie, di cui una con bagno privato e due con un bagno in comune. La colazione si poteva richiedere, pagando un extra. Il pagamento è sempre in contanti, non abbiamo quasi mai potuto pagare con la carta di credito, quindi regolatevi sui prelievi. Per info e prenotazioni: https://bilintreehouse.com/.