Yogyakarta è la capitale culturale dell’Isola di Giava, nonché regione speciale governata da un sultano. Ho visitato Yogyakarta nel mio viaggio di 3 settimane in Indonesia nell’agosto 2015 con un gruppo di 6 amici. Un viaggio che ha rappresentato la mia prima volta in Asia, di cui mi sono perdutamente innamorata. Sulla base della nostra esperienza, vi racconto cosa fare e vedere a Yogyakarta con un itinerario di 2 giorni, con tanti consigli sui luoghi da non perdere, su dove mangiare e dove dormire. Vi lascio anche alcune informazioni pratiche su come muoversi in città, come raggiungere in autobus i Templi di Prambanan e come arrivare in treno da Giacarta a Yogyakarta.
A Yogyakarta ci sono due quartieri principali: Sosrowijayan è il quartiere più tradizionale, ideale per assaggiare la cucina tipica giavanese o per fare acquisti in una delle infinite bancarelle di Jalan Malioboro; Prawirotaman è il quartiere più turistico, con alberghi di media categoria, locali e ristoranti di cucina internazionale disseminati lungo le vie di Jalan Prawirotaman I/II e Jalan Parangritis.
GIORNO 1
PALAZZO REALE (KRATON)
La prima tappa del nostro tour di Yogyakarta è stata il Palazzo Reale (Kraton), costruito a metà del XVI secolo e odierna dimora del X° Sultano di Yogyakarta. I becak ci hanno lasciati all’ingresso di Jl Kemitbumen, che conduce alla biglietteria. Il tour è partito dal cortile principale, in cui si trova la sala dei ricevimenti, con pavimento in marmo e colonne in legno e oro, e la sala da pranzo, con lampadari italiani. Nel cortile c’è anche la carrozza reale utilizzata per portare le principesse nel giorno delle loro nozze.
Da un lato del cortile si trovano gli appartamenti della moglie del sultano e delle figlie, mentre dal lato opposto quelli del sultano e dei figli. L’area dedicata agli appartamenti del sultano è in parte adibita a museo e quindi visitabile. Qui c’è un’esposizione di oggetti e ritratti della famiglia reale, una mostra di batik indossati dalle donne della famiglia reale e fotografie di cerimonie nuziali. Durante la visita al palazzo abbiamo assistito anche ad uno spettacolo di Gamelan, un’orchestra fatta di tipici strumenti indonesiani: xilofoni, gong, tamburi e metallofoni, perfettamente accordati tra loro.
Il costo del biglietto è stato di 12.500 Rp (circa 0,70 euro) a persona + 1.000 Rp (circa 0,06 euro) a persona per poter fare le foto. Abbiamo inoltre richiesto una guida solo per il nostro gruppo dando un’offerta complessiva di 50.000 Rp (circa 3,00 euro).
DINTORNI DEL PALAZZO REALE (KRATON)
Al termine del tour guidato abbiamo passeggiato nel villaggio intorno al Kraton. Qui abbiamo assaggiato il Kopi Luwak, derivante dalle bacche di caffè mangiate dallo zibetto, digerite ed espulse nelle sue feci. Lo zibetto ha infatti degli enzimi particolari nello stomaco che rendono questo caffè molto pregiato. Tuttavia la vendita ad alto costo del Kopi Luwak ha portato allo sfruttamento degli zibetti e molti animalisti si stanno battendo per il divieto di produzione o per la ricerca di metodi alternativi. Sempre nel villaggio abbiamo visitato una fabbrica di marionette, dove un ragazzo ci ha spiegato tutta la simbologia legata ai loro disegni, e una galleria di batik.
CASTELLO SULL’ACQUA (TAMAN SARI)
Abbiamo poi raggiunto in becak il Castello sull’Acqua (Taman Sari), costruito nel XVIII secolo per volere del sultano come palazzo dei piaceri. Al centro ci sono delle piscine dove il sultano poteva divertirsi con le sue concubine. Il palazzo è collegato ad un villaggio, in cui si trova una moschea sotterranea. Anche se il Kraton è un classico, a me è piaciuto di più il Taman Sari e vi consiglio di inserirlo tra le cose da vedere a Yogyakarta.
Se vi capitasse di chiedere indicazioni, potreste trovarvi ad essere portati in giro dalla gente del posto, entusiasta di spiegarvi ogni cosa. Le persone non si aspettano un compenso, ma il tour potrebbe finire in un negozio di batik, come nel nostro caso. Essere scortati dai locali, che tra l’altro parlano inglese, è un modo piacevole per esplorare la zona ed evitare di perdersi: abbandonatevi alla loro guida!
Il costo del biglietto di ingresso al Taman Sari è stato di 7.000 Rp (circa 0,40 euro) a persona.
PASAR BERINGHARJO
Accompagnati dai becak siamo arrivati al Pasar Beringharjo, il mercato di Yogyakarta situato all’inizio di Jl Malioboro. Il mercato è disposto su più piani con tanti negozi e bancarelle di abbigliamento, batik, borse e veli copricapo per le donne: nell’Isola di Giava la religione prevalente è l’Islam. C’è poi una zona dedicata alle spezie, che non avremmo mai trovato se un gentile passante non ci avesse guidati fino a lì! Infine siamo arrivati in un’area del mercato con qualche warung dall’aspetto sporco e poco invitante. Avevamo troppa fame, quindi ci siamo accomodati. Un’anziana signora ci ha preparato a mani nude un Gado-Gado, che fortunatamente non ha avuto ripercussioni.
JALAN MALIOBORO
Usciti dal mercato abbiamo passeggiato per Jalan Malioboro, l’arteria principale del quartiere di Sosrowijayan. Di giorno e di sera questa via è un vero bazar, con file di scooter, becak e artisti che si esibiscono tra la folla. C’è sempre tantissimo traffico e attraversare la strada non è un’impresa semplice!
Una delle esperienze più autentiche che abbiamo fatto di sera a Jl Malioboro è stata mangiare lo street food giavanese in uno dei tanti warung. Qui abbiamo assaggiato il nostro primo nasi goreng, mangiando seduti sulle stuoie tra le persone del posto, con qualche musicista di passaggio e venditore ambulante. Questa è una delle cose che vi consiglio di fare a Yogyakarta. Inoltre ci siamo accorti di essere fotografati da alcuni locali che fingevano di farsi dei selfie: durante il viaggio in Indonesia ci è capitato spesso ed è stato strano percepire così tanta curiosità nei nostri confronti.
GIORNO 2
TEMPLI DI PRAMBANAN
Nella mattina del secondo giorno abbiamo raggiunto in autobus il Prambanan, un complesso di templi induisti risalenti al IX secolo d.C., che dal 1991 è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Il complesso è formato da tre templi veicolo, tra cui il Candi Nandi (toro), il veicolo usato da Shiva, ed il Candi Garuda (aquila), il mezzo usato da Vishnu. I templi veicolo sono davanti ai tre templi principali: a sinistra c’è il tempio dedicato a Brahma (Dio Creatore), a destra il tempio dedicato a Vishnu (Dio Protettore) e al centro il tempio dedicato a Shiva (Dio Distruttore). Sulla terrazze dei templi di Shiva e Brahma sono raffigurate in bassorilievo scene del Ramayana, uno dei grandi poemi epici indiani.
Intorno ai templi principali ci sono le rovine di oltre 200 templi minori. Il 27 maggio 2006 c’è stato un forte terremoto che ha danneggiato parte del complesso. Ancora oggi ci sono cantieri in corso per ricostruire fedelmente le parti danneggiate, usando i materiali originali. Con una passeggiata nel parco abbiamo raggiunto altri templi: il Candi Lumbung, il Candi Barhu e il Candi Sewu. Anche in questo caso, parte dei templi era in rovina e parte era in ristrutturazione.
Nel parco c’è anche un teatro all’aperto per assistere al Ramayana Ballet, uno dei più famosi spettacoli di danza dell’Isola di Giava.
La nostra visita al complesso è durata 2.30h. Il costo del biglietto di ingresso al Prambanan è stato di 225.000 Rp (circa 13,00 euro) a persona. All’ingresso bisogna indossare il sarong, un pareo che si allaccia in vita e copre le gambe, nel caso in cui si indossassero i pantaloncini. Per maggiori info sul Prambanan ed il Ramayana Ballet: https://borobudurpark.com/en/temple/prambanan-2/.
KOTA GEDE
Dopo pranzo, abbiamo raggiunto in autobus Kota Gede, il quartiere delle argenterie. Lungo le vie si ripetono le insegne dei negozi di argenteria, sia di piccole sia di grandi dimensioni, che sul retro hanno il laboratorio. Vendono gioielli, oggetti e quadri in argento, anche ad ottimi prezzi. Abbiamo passeggiato nella via principale, JI Kemasan, stretta e trafficata, dove le argenterie si alternano ai locali e alle botteghe di alimentari. Ho notato che pochissimi negozi hanno le vetrine, solo quelli più grandi, mentre la maggior parte sono completamente aperti nel lato che da sulla strada.
INFORMAZIONI PRATICHE
DA GIACARTA A YOGYAKARTA IN TRENO
Il nostro viaggio in Indonesia è iniziato a Giacarta, dove ci siamo fermati una sola notte, per poi raggiungere Yogyakarta in treno. Il paesaggio tra Giacarta e Yogyakarta è ricco di risaie e campi di mais, punteggiati dai cappelli a cono dei contadini. Il treno attraversa piccoli villaggi, senza che vi sia alcuna protezione tra i binari e le case. Ogni tanto compaiono “branchi” di scooter fermi al passaggio a livello: è chiaro che in Indonesia lo scooter è il mezzo che va per la maggiore!
Abbiamo viaggiato su un treno Taksaka in classe Executive A: la carrozza era confortevole (a parte l’aria condizionata a manetta), con i sedili reclinabili ed il poggiapiedi. C’era anche la possibilità di ordinare il pranzo. Il viaggio in treno da Giacarta a Yogyakarta è durato circa 8 ore e non mi è per nulla pesato: vi consiglio questa esperienza sia per il paesaggio sia per il contatto con la realtà locale, oltre al fatto che il biglietto del treno è molto economico.
Il biglietto del treno è costato 350.000 Rp (circa 20,00 euro) a persona e lo abbiamo acquistato on-line. Una volta arrivati in stazione abbiamo inserito il numero del voucher ricevuto via mail nella macchinetta automatica per l’erogazione del biglietto. Il pranzo ordinato sul treno è costato circa 30.000 Rp (circa 1,75 euro) a persona. Per prenotazioni: http://www.tiket.com.
COME MUOVERSI A YOGYAKARTA
Yogyakarta è una città caotica e trafficata, che non si presta ad essere girata a piedi. Inoltre, non è neppure semplice spostarsi in autonomia, perché molte attrazioni sono difficili da trovare. Il modo più bello e caratteristico per muoversi a Yogyakarta è il becak, una bicicletta a tre ruote con conducente che può portare fino a due passeggeri e può essere a motore o a pedali: in quest’ultimo caso i driver sono allenatissimi, nonostante la piccola stazza. I becak sono usati da locali e turisti e i driver sono disponibili a seguire i passeggeri anche per l’intera giornata. Nel nostro caso ci hanno portato precisamente nei posti di interesse, che non avremmo trovato facilmente da soli. Vi consiglio dunque di affidarvi ai becak per i vostri spostamenti a Yogyakarta, in alternativa ci sono taxi e autobus Trans Jogja.
Il prezzo per una corsa in due in becak è stato mediamente di 30.000 Rp (circa 1,75 euro). Abbiamo sempre contrattato rispetto alla proposta di partenza, ma non ci siamo accaniti nella contrattazione: in fondo avremmo risparmiato qualche centesimo di euro, che a noi non cambiava la vita mentre a loro poteva certamente essere utile.
COME RAGGIUNGERE I TEMPLI DI PRAMBANAN CON L’AUTOBUS
I templi di Prambanan sono situati a 17 Km da Yogyakarta e noi li abbiamo raggiunti con i mezzi pubblici. A Yogyakarta c’è una compagnia di autobus chiamata Trans Jogja, che copre molti punti di interesse turistico, come i Templi di Prambanan e l’aeroporto Internazionale di Adisucipto. Il modo più semplice per arrivare al Prambanan è prendere l’auotbus 1A dalla fermata Halte Senopati 2, arrivando direttamente alla fermata Halte Prambanan. Ci sono anche altre fermate centrali di Yogyakarta da cui passa l’autobus 1A, come Halte Malioboro 1 e Halte Malioboro 2.
Gli autobus Trans Jogja sono efficienti, passano frequentemente ed il personale di bordo è molto disponibile. Prendere l’autobus è stato un modo per fare incontri: ci è capitato che le persone del posto cercassero di fare conversazione oppure di incontrare altri turisti con cui scambiare quattro chiacchiere. Muoversi con i mezzi pubblici è stata una bella esperienza, che consiglio tra le cose da fare a Yogyakarta.
Il tragitto in autobus per arrivare al Prambanan è durato più di 1 ora. Abbiamo fatto il biglietto direttamente alla fermata ed è costato 3.600 Rp (circa 0,20 euro) a persona.
DOVE MANGIARE A YOGYAKARTA
Uno dei posti in cui mangiare a Yogyakarta di sera sono i warung di Jalan Malioboro, nel quartiere di Sosrowijayan. Qui potrete assaggiare lo street food giavanese tra le persone locali. Per provare altri piatti tipici della cucina indonesiana andate al mercato Pasar Beringharjo. Se invece cercate posti più confortevoli, che facciano anche cucina internazionale, andate nel quartiere turistico di Prawirotaman. Tra questi noi abbiamo provato il ristorante Money Laundry Restaurant in Jl Prawirotaman I, di cui ho un buon ricordo.
DOVE DORMIRE A YOGYAKARTA
L’albergo in cui abbiamo alloggiato a Yogyakarta è il Greenhost Boutique Hotel Prawirotaman in Prawirotaman II. La struttura è molto bella, con camere spaziose e pulite, piscina e spa. La cosa particolare di questo albergo è l’utilizzo di materiale ecocompatibile e il cortile interno, sormontato da un tetto in vetro, sembra una serra. Dalla nostra camera si vedeva la vetta del Gunung Merapi, che significa “Montagna di Fuoco”: affascinante e spaventoso allo stesso tempo, è uno dei vulcani più attivi dell’Indonesia. Il costo del nostro soggiorno qui è stato 70,00 euro totali in doppia per 3 notti con colazione. Consiglio assolutamente questo alloggio per la struttura, i servizi, la posizione ed il costo.
Per info su costo e prenotazioni vi lascio il link a booking.com: https://bit.ly/3cBjmqK.