L’Isola di Giava custodisce alcuni dei vulcani più attivi dell’Indonesia e dell’intera Asia. Nel viaggio che ho fatto nell’agosto 2015 insieme ad un gruppo di sei amici, ho potuto ammirarne alcuni da vicino, come il vulcano Bromo ed il vulcano Ijen, che abbiamo raggiunto con un’escursione di due giorni da Malang. Durante quei giorni abbiamo visto il Monte Bromo con le luci dell’alba, nel Parco Nazionale Bromo-Tengger-Semeru, e ci siamo riempiti gli occhi con i colori (e i fumi!) del lago sulfureo del Kawah Ijen, nella regione dell’Ijen Plateau. Nel post vi racconto la nostra esperienza, con alcuni consigli per organizzare al meglio il vostro tour tra i vulcani Bromo e Ijen.
GIORNO 1: PARCO NAZIONALE DI BROMO – TENGGER – SEMERU
Il primo giorno siamo partiti a mezzanotte, incontrando davanti all’albergo di Malang il driver e la guida della Helios Tour. Dopo 3.30 ore di viaggio siamo arrivati a Cemoro Lawang, un villaggio ai bordi della caldera del Tengger. La caldera si è formata migliaia di anni fa dall’esplosione dell’omonimo vulcano, creando un’enorme voragine larga 10 Km in cui sono emersi tre coni vulcanici: Bromo, Kursi e Batok. Questo spettacolo della natura è custodito nel Parco Nazionale di Bromo – Tengger – Semeru.
BELVEDERE SERUNI
A Cemoro Lawang era completamente buio, non si vedevano né caldere né vulcani. Insieme alla guida abbiamo iniziato una salita di 40 minuti con le torce verso il Belvedere Seruni, sul Monte Pananjakan. Il Belvedere Seruni si affaccia sulla caldera ed è un punto panoramico secondario, meno frequentato dai turisti: alle h04.30 del mattino c’eravamo noi e pochi altri. Faceva freddo e ci siamo riscaldati con un thè caldo, in attesa dell’alba.
Era impossibile immaginare quanta bellezza stesse per apparire davanti ai nostri occhi. Verso le h06.00 il cielo è diventato rosa e uno sprazzo di fumo si è fatto largo tra la foschia, prendendo via via la forma di un vulcano: il Gunung Bromo (2300m). In lontananza affioravano altri rilievi, come l’imponente vetta del Gunung Semeru (3600m), il vulcano più alto dell’Isola di Giava.
SEA OF SAND
Dopo avere contemplato il sorgere del sole, abbiamo iniziato la discesa lungo i bordi della caldera per poi attraversarla e raggiungere la base del vulcano Bromo, accompagnati dalla guida. La caldera è circondata da montagne e foreste, mentre sui bordi pianeggianti ci sono campi coltivati. La superficie della caldera è ricoperta da una distesa di sabbia: il cosiddetto Sea of Sand. Noi abbiamo deciso di attraversare il Sea of Sand a piedi, ma la maggior parte dei turisti lo attraversa con la Jeep (con tutto il mio appoggio!) ed eravamo praticamente le uniche persone in cammino. La traversata a piedi è stata faticosa per il caldo, la sabbia che si infilava ovunque e, nel mio caso, lo stomaco vuoto. Dopo 2 ore di camminata in questo paesaggio surreale, siamo finalmente arrivati ai piedi del vulcano Bromo.
VULCANO BROMO
Per arrivare al cratere abbiamo percorso una salita di 30 minuti e poi una scalinata di 250 gradini: io ero decisamente al limite delle mie forze! Volendo si può arrivare fino alla scalinata anche a cavallo o su un mulo. In ogni caso, portatevi un foulard per coprirvi la bocca e il naso, perché si solleva un sacco di sabbia. Il cratere è impressionante: il fumo esce di continuo ed è accompagnato da un forte rumore, proveniente dalle viscere del vulcano. Sui bordi c’era una ringhiera di protezione, che tuttavia non copriva l’intera circonferenza del cratere, ed era sconsigliato spostarsi oltre.
In 1 ora di cammino abbiamo attraversato di nuovo il Sea of Sand e risalito i margini della caldera, ritrovando il nostro driver. Abbiamo fatto la colazione al sacco sul pulmino e ci siamo rimessi in viaggio verso Bondowoso, in uno stato di totale catalessi. Sono passate 7 ore da quanto il pullmino ci ha lasciati nella notte a quando lo abbiamo ripreso: se decidete di fare colazione al ritorno, come nel nostro caso, vi consiglio di portarvi degli snack e dell’acqua per affrontare l’escursione.
BONDOWOSO
Dopo 3 ore di auto ci siamo fermati a Pasir Putih per il pranzo e poi abbiamo proseguito verso Bondowoso. La cittadina di Bondowoso è una tappa comoda per il pernottamento durante le escursioni tra il vulcano Bromo e l’Ijen. Nonostante ci sia molta gente di passaggio, ha ben poco da offrire e gli alloggi sono di scarsa qualità, perciò siate preparati!
Una volta sistemati i bagagli in albergo, siamo usciti per fare un giro e cenare. Nel parco cittadino c’era una festa con musica dal vivo, bancarelle e warung. Una band suonava musica pop indonesiana e abbiamo notato che nessuno ballava e nessuno applaudiva. La guida ci ha spiegato che qui non si applaude per manifestare il proprio riconoscimento. Se a Malang ci sentivamo osservati, a Bondowoso la sensazione era ancora più forte: tutti ci squadravano dalla testa ai piedi. Qualcuno ci salutava e cercava anche di fare conversazione. La guida ci ha spiegato che, per via dei tratti occidentali, assomigliamo alle star del cinema e per questo ci guardano con curiosità: sarà vero?!
Dopo la cena in un warung molto spartano, siamo rientrati in hotel per qualche ora di sonno prima della nuova sveglia all’alba.
GIORNO 2: IJEN PLATEAU
Alle h04.00 del mattino abbiamo lasciato Bondowoso con il driver e la guida della Helios Tour in direzione di Paltuding, il villaggio ai piedi del vulcano Ijen. Siamo arrivati dopo 1 ora e mezza di auto ed era già giorno: non siamo riusciti a vedere l’alba e le famose Blu Flames, perché saremmo dovuti partire molto prima, ma la stanchezza era troppa!
L’Ijen Plateau è una regione montuosa nell’estremo est di Giava, caratterizzata dalla presenza di tre vulcani: Ijen, Merapi e Raung. Il Gunung Raung aveva eruttato diverse volte tra giugno e luglio 2015, portando alla chiusura di vari aeroporti e destando in noi un po’ di preoccupazione, sia per i voli di rientro sia per la vicinanza durante l’escursione. Per fortuna è andato tutto bene e ammirare la sua imponenza dal vivo è stato incredibile.
VULCANO IJEN
Il vulcano Ijen (2400m) presenta nel suo cratere (Kawah Ijen) un lago sulfureo, da cui viene estratto quotidianamente lo zolfo dai minatori del posto. Per raggiungere il lago sulfureo abbiamo percorso in autonomia un sentiero di 3 Km in salita, impiegando 1 ora e mezza. Man mano che ci avvicinavamo al lago, i fumi di zolfo ci entravano in gola e all’ingresso ci hanno dato una mascherina da indossare una volta arrivati in cima. Il lago sulfureo appare come un’enorme macchia azzurra fumante, che lascia scoperti i depositi gialli di zolfo. Qualcuno di noi è sceso fino alla riva del lago per osservare lo zolfo da vicino, ma per me il fumo era troppo forte. Ne ho approfittato per chiacchierare con un minatore, che era dispiaciuto, perché non riusciva a lavorare per via degli scarponi rotti.
Nel tragitto per arrivare al lago abbiamo incontrato i minatori che salivano e scendevano, portando cesti di zolfo sulle spalle. La quantità media di zolfo che riescono a trasportare è di circa 70 Kg a persona, ma qualcuno arriva anche a 100 Kg. La corporatura media degli uomini giavanesi è minuta, quindi devono sviluppare una forza fisica pazzesca non solo per sostenere il peso dello zolfo, ma anche per affrontare la discesa. Al momento del nostro passaggio, ogni minatore faceva due volte al giorno la salita fino al lago ed era pagato circa 900 Rp/Kg di zolfo (circa 0,05 euro/Kg).
Per tornare abbiamo percorso lo stesso sentiero dell’andata ed il paesaggio intorno a noi era montuoso e verdeggiante. Al parcheggio ci attendevano il driver e la guida della Helios Tour per portarci a Ketapang, dove ci siamo imbarcati per l’Isola di Bali.
COME ORGANIZZARE L’ESCURSIONE TRA IL VULCANO BROMO E L’IJEN
Abbiamo organizzato il tour con l’agenzia Helios Tour, citata sulla guida Lonely Planet. Ci siamo messi in contatto con l’agenzia dall’Italia e la nostra corrispondente è stata Dea Della Fortuna (dea.heliostransport@outlook.com). Può sembrare un nome fasullo, ma vi garantisco che esiste davvero! Abbiamo contattato anche altre agenzie locali, ma a parità di costi e per via delle solerti risposte la Helios Tour ci è sembrata la scelta migliore. Ci tengo a precisare che non è obbligatorio prenotare in anticipo dall’Italia, ma è possibile organizzare l’escursione direttamente sul posto. Ci sono molte agenzie che propongono tour simili, specialmente a Yogyakarta. Io come sapete preferisco partire avendo già organizzato tutto, senza perdere tempo a cercare in loco, considerando anche che eravamo un gruppo di sei persone.
Per prenotare il tour abbiamo versato una caparra di 40,00 euro tramite bonifico. Il costo dell’escursione privata per il nostro gruppo di sei persone tra il vulcano Bromo e l’Ijen è stato di 1.550.000 Rp (circa 90,00 euro) a persona, inclusivo di pulmino privato con driver, guida parlante inglese, due colazioni, pernottamento, costi di ingresso ai parchi vulcanici, posteggi e biglietto della nave per Bali. La guida ed il driver di Helios Tour sono stati puntuali e coerenti al programma concordato, quindi il nostro riscontro è stato positivo.
Per info: https://www.facebook.com/Helios-Transport-258784394260904/.
DOVE DORMIRE A BONDOWOSO
A Bondowoso abbiamo alloggiato all’Hotel Palm. Quando siamo entrati nella hall dell’albergo, ci siamo illusi di essere in un bel posto. Non appena abbiamo visto le stanze, ci siamo ricreduti: la camera era spoglia e trascurata, con le lenzuola un po’ macchiate; i rubinetti della doccia e del lavandino non funzionavano, perciò abbiamo chiesto ospitalità ai nostri amici per lavarci; infine non c’era l’acqua calda. Per fortuna abbiamo tutti un buon spirito di avventura e ci siamo adattati senza troppi problemi. Alla fine sono anche questi i momenti che si ricordano col sorriso!
Per info su costo e prenotazione: http://www.palm-hotel.net.