Terceira è stata la prima tappa del viaggio alle Isole Azzorre che ho fatto con un gruppo di amici nell’agosto 2019. Insieme a São Miguel, è infatti l’isola più accessibile dell’arcipelago e questo la rende un buon punto di partenza o di arrivo per esplorarlo. Terceira è la terza isola per superficie delle Azzorre, nonché una delle più popolose ed animate, e fa parte del Gruppo Centrale insieme a Graciosa, São Jorge, Pico e Faial.
Campi ripartiti da muretti di lava, cespugli di ortensie, villaggi e 68 impérios colorati (templi dello Spirito Santo) punteggiano le distese di verde acceso, che arrivano fino alle fredde acque dell’Oceano Atlantico, ricoprendo una terra costantemente mossa da fenomeni vulcanici. Se avete in programma un viaggio alle Isole Azzorre, nel post vi racconto cosa vedere a Terceira in 4 giorni con tanti consigli sui luoghi da non perdere in questo angolo remoto del Portogallo.
GIORNO 1 – Angra do Heroísmo e la Tourada à corda
Siamo atterrati a Terceira di mattina presto e, dopo avere ritirato le auto a noleggio, ci siamo diretti al nostro alloggio ad Angra do Heroísmo. Abbiamo dedicato il primo giorno alla scoperta della principale città di Terceira, nonché antica capitale delle Isole Azzorre.
Il centro storico di Angra do Heroísmo, con vicoli acciottolati, case colorate e monumenti, è stato dichiarato nel 1983 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Questa cittadina è un piccolo gioiello da non perdere tra le cose da vedere a Terceira.
Mercado Duque de Bragança
La nostra visita è iniziata dal Mercado Duque de Bragança, un mercato coperto risalente al 1836. Il mercato ha una struttura centrale e gallerie laterali disposte su due piani. Ci sono sia bancarelle di pesce, frutta, carne e verdura sia negozietti di artigianato.
Sé Catedral do Santíssimo Salvador
Percorrendo Rua da Sé, l’arteria principale della città, siamo arrivati alla Sé Catedral do Santíssimo Salvador. La cattedrale rinascimentale risale al XVII secolo ed ospita un altare minore ricoperto di argento battuto, il più grande organo a canne iberico moderno e un grande vaso Ming. Sulla sinistra della cattedrale c’è la statua di Papa Giovanni Paolo II in memoria della sua visita alle Isole Azzorre del 1991.
Pátio da Alfândega
Siamo arrivati poi in Praça Velha, dove sorge il Municipio, e abbiamo imboccato Rua Direita, una via gremita di negozi e locali, arrivando al Pátio da Alfândega. Questa sorta di terrazza sul porto, presieduta dalla statua dell’esploratore Vasco da Gama e dalla Igreja da Misericórdia di colore bianco e azzurro, era l’antica banchina doganale. La scalinata e le due porte ad arco segnavano l’accesso nell’antica capitale delle Azzorre, mentre oggi si affacciano sulla Marina.
Marina de Angra do Heroísmo
Passeggiando verso il Farol da Marina, abbiamo ammirato Angra do Heroísmo da uno dei suoi punti migliori. All’estremità orientale della Marina c’è il Porto das Pipas, la banchina del vecchio porto, sormontato dal Forte de São Sebastião.
Jardim Duque da Terceira
Dopo pranzo abbiamo raggiunto i meravigliosi Jardim Duque da Terceira, il parco municipale di Angra do Heroísmo con aiuole fiorite, laghetti, vicoli e panchine: un luogo di pace assoluta in cui rilassarsi. Qui salta all’occhio il mix di vegetazione tropicale e continentale che caratterizza la natura di queste isole. Il parco si inerpica lungo la collina che domina la città con una serie di terrazzamenti, fino ad arrivare all’obelisco di Alto da Memória. Questo monumento fu costruito nel 1845 in onore di Pedro IV, che lasciò la città nel 1832 per rivendicare il suoi diritti al trono portoghese contro il fratello Miguel. Da questa altura si apre una splendida veduta su Angra.
Tourada à corda
Nel tardo pomeriggio abbiamo assistito alla tourada à corda, una corrida tradizionale delle Azzorre, che si tiene in diverse località di Terceira, ed in poche altre isole dell’arcipelago, in alcuni periodo dell’anno. Durante la corrida un toro viene liberato in strada, legato ad una lunga corda tenuta da un gruppo di uomini. Alcuni giovani ragazzi a turno sfidano il toro, inducendolo a correre per incornarli. Appena la situazione diventa pericolosa, gli uomini frenano il toro tirando la corda e mandandolo in una direzione diversa. Gli spettatori possono seguire la corrida dai balconi o da aree protette. Questa manifestazione è molto dibattuta perché, non solo i giovani sfidanti, ma anche gli stessi tori, possono farsi molto male.
Per vedere il calendario delle corride di Terceira: https://angradoheroismo.pt/calendar/categoria/tauromaquia/.
GIORNO 2 – La costa orientale di Terceira
Nel secondo giorno a Terceira abbiamo percorso la costa orientale dell’isola, passando dal villaggio di São Sebastião fino alle Piscine Naturali di Biscoitos.
São Sebastião
São Sebastião è un piccolo villaggio noto per l’Império de São Sebastião, risalente al 1918. L’esterno è di colore bianco e ruggine e sulla facciata sono raffigurati vasi di ortensie, uva e le vivande preparate per la festa dello Spirito Santo.
Nel villaggio sorgono anche la bianca Igreja de São Sebastião, la più antica dell’isola, e la Chafariz de São Sebastião, una fontana classificata tra le più belle di Terceira. Mi aspettavo una scultura monumentale, ma in realtà è una fontana di pietra con una lunga vasca, in una piazza desolata! Al nostro passaggio il villaggio era infatti piuttosto deserto.
Praia da Vitória
Abbiamo proseguito verso Praia da Vitória, una vivace cittadina che ospita il porto più grande delle Azzorre. E’ meno graziosa di Angra do Heroísmo, ma ha un’atmosfera più briosa. Qui abbiamo passeggiato nel centro storico: dalla Praça Francisco Ornelas da Câmara con il Municipio, lungo la via pedonale Rua de Jesus abbellita da stendardi e luminarie, fino alla Igreja Matriz de Santa Cruz, la cattedrale del XV secolo con portali in stile manuelino e un giardino di platani. Ci siamo poi rilassati sulla spiaggia di Praia Grande, guardando un torneo di beach volley.
Dopo pranzo siamo andati al punto panoramico Miradouro do Facho, percorrendo un viale costeggiato da ortensie. Dal belvedere si vede Praia da Vitória e la baia circostante.
Miradouro da Serra do Cume
Abbiamo poi raggiunto il Miradouro da Serra do Cume, situato leggermente più all’interno rispetto alla costa. Questo belvedere si trova sul bordo conservato di una caldera del diametro di 7 km, che in parte è sprofondata in mare. Il panorama da qui è mozzafiato: si vede il fondo della caldera che arriva fino al mare, ricoperto da una distesa di campi verdi separati da muretti di lava e crateri di scorie. Non perdetevi questo punto panoramico tra le cose da vedere a Terceira!
Piscine Naturali di Biscoitos
La nostra giornata si è conclusa con un bagno nelle Piscine Naturali di Biscoitos. Quest’area è formata da una serie di pozze scavate tra le rocce vulcaniche, in cui si può nuotare al riparo dalle correnti dell’oceano. L’acqua è abbastanza fredda e, se il mare è mosso, diventa difficile nuotare nelle pozze più esposte. Quando siamo andati noi c’era molta gente e abbiamo faticato per trovare un pezzettino di roccia su cui appoggiare l’asciugamano. L’ingresso è libero e ci sono bar, servizi igienici e docce. Le piscine naturali sono molto diffuse nelle Isole Azzorre e nelle giornate di sole sono un buon posto per rilassarsi, godendosi il paesaggio ed il mare.
GIORNO 3 – Il cuore vulcanico di Terceira
Nel terzo giorno a Terceira abbiamo visitato il centro dell’isola, che custodisce fenomeni naturali di origine vulcanica come fumarole, tunnel di lava e coni vulcanici.
Furnas do Enxofre
L’area di Furnas do Enxofre è disseminata di fumarole che emettono gas vulcanici ad alte temperature. I gas emessi hanno componenti misti, come diossido di carbonio e acido solfidrico, che modificano le rocce circostanti, dandogli un colore giallo, rosso o biancastro in base al minerale prevalente. Il campo di Furnas do Enxofre si può visitare a piedi, seguendo un percorso ad anello di 30 minuti.
Lagoa das Patas
Nella tarda mattinata abbiamo fatto scorte di cibo per un picnic nella Reserva Florestal de Recreio: una foresta di criptomerie ammantata da un tappeto di muschio, che circonda il piccolo Lagoa das Patas di origine vulcanica. Nell’area ci sono panchine e tavoli da picnic.
Gruta do Natal
Dopo pranzo abbiamo raggiunto la Gruta do Natal, formata da un tunnel di lava che si è probabilmente originato durante un’eruzione di 12.000 anni fa. Il tunnel è lungo circa 700 metri, largo 12 metri e alto 7 metri. Noi abbiamo visitato il tunnel in autonomia, muniti di un caschetto protettivo fornito all’ingresso. Il percorso è ad anello e dura circa 20 minuti. All’interno si incontrano diverse formazioni laviche, come colate, stalattiti e stalagmiti, e l’altare su cui viene celebrata la Messa di Natale fin dal 1969.
Per info su costi e orari: http://www.montanheiros.com/gruta-do-natal/.
Algar do Carvão
Siamo arrivati così all’Algar do Carvão, il camino di un vulcano spento e senza dubbio una delle cose più spettacolari da vedere a Terceira. Proprio per la sua unicità è stato dichiarato “Monumento Naturale Regionale”. La visita si può fare in autonomia o con una guida e conduce nelle profondità del camino vulcanico attraverso una scalinata. Prima si incontra un miradouro, da cui si vedono bene la bocca ed il condotto, interamente ricoperto da vegetazione, e poi si arriva ad un piano inferiore. Da qui si può raggiungere un altro miradouro affacciato su un laghetto di acqua piovana, che arriva ad 80 metri di profondità rispetto alla bocca del camino, ed un piano superiore in prossimità di una formazione lavica chiamata Catedral.
Per info su orari e costi: http://www.montanheiros.com/algarCarvao/.
Monte Brasil
Abbiamo concluso la giornata ammirando il panorama nuvoloso offerto dal Monte Brasil, un cono vulcanico proteso sulla Baia di Angra do Heroísmo. Noi siamo saliti sul monte in auto, ma si può fare anche un trekking ad anello di 2.5 ore (PRC 04 TER). Superata la Fortaleza de São João Baptista, siamo arrivati prima al Pico do Facho, dove si trova una vecchia stazione telegrafica, e poi al Pico das Cruzinhas. Qui c’è un monumento inaugurato nel 1932, per commemorare i 500 anni dalla scoperta delle Azzorre, e un belvedere da cui si apre una bella veduta su Angra do Heroísmo.
GIORNO 4 – La costa occidentale di Terceira
Nel quarto giorno a Terceira abbiamo fatto il trekking Mistérios Negros e abbiamo percorso la costa occidentale dell’isola da São Mateus da Calheta fino al Pico Matias Simão.
Mistérios Negros
Il sentiero Mistérios Negros è un percorso ad anello di 5 km e 2.30 ore di cammino (PRC 01 TER), che inizia nei pressi del Lagoa do Negro. Dopo avere attraversato una foresta di vegetazione endemica, siamo arrivati ai tre piccoli laghi di Lagoinhas do Vale Fundo. Abbiamo poi proseguito lungo il sentiero che si inerpica sulle dune di trachite, formatesi in seguito ad un’eruzione nel 1761, dove il contrasto tra il nero della roccia lavica ed il verde acceso della vegetazione è netto.
Nell’ultimo tratto siamo passati attraverso un bosco di muschio e cedri giapponesi, per poi tornare al punto di partenza. Il trekking non è difficile, anche se in alcuni punti bisogna arrampicarsi sulla roccia, e passa attraverso un paesaggio unico: lo consiglio vivamente tra le cose da vedere a Terceira.
São Mateus da Calheta
Dopo il trekking abbiamo fatto un pranzo al sacco nel pittoresco villaggio di pescatori São Mateus da Calheta. Superando il colorato Império do Divino Espirito Santo do Terreiro e l’imponente Igreja de São Mateus da Calheta, che domina tutto il villaggio, siamo arrivati al Porto de São Mateus.
Qui sono attraccati alcuni pescherecci e si trova il Museu Casa dos Botes Baleiros. Il piccolo museo è ad ingresso libero e custodisce alcune barche da pesca restaurate, vecchie foto, poster con i vari tipi di pesci che si trovano nelle acque dell’arcipelago ed un pannello che spiega le tecniche di pesca artigianale delle Azzorre. Sul lato orientale del porto c’è il Forte Grande de São Mateus ed il Monumento de Homenagem aos Pescadores, una barca da pesca artigianale restaurata, come tributo ai pescatori.
Miradouro da Ponta do Queimado
Siamo arrivati al Miradouro da Ponta do Queimado, da cui abbiamo ammirato l’oceano ed i colori della costa nord-ovest di Terceira, mentre alcuni pescatori attendevano la preda. Dal belvedere parte una bianca scalinata che porta ad un altro punto panoramico più isolato, ideale per contemplare il paesaggio immersi nel silenzio. Questo è uno dei luoghi per me più suggestivi da vedere a Terceira.
Miradouro do Raminho
Abbiamo proseguito poco più a nord fino al Miradouro do Raminho, che presenta sul pavimento un mosaico raffigurante una rosa dei venti. Questo è un esempio di calçada portuguesa, ossia l’arte portoghese della pavimentazione a mosaico. Percorrendo a piedi un breve sentiero sterrato siamo arrivati alla Vigia das Baleias, un vecchio punto di avvistamento delle balene.
Miradouro Altares
Dopo esserci attrezzati per un aperitivo vista mare, con birra e patatine, abbiamo raggiunto il posteggio da cui parte il sentiero per il Miradouro Altares. Dal posteggio abbiamo camminato 30 minuti per arrivare al belvedere, a picco sull’oceano. Questo era un vecchio punto di osservazione delle balene ed oggi ospita una croce bianca e blu.
Dopo questi primi giorni a Terceira, abbiamo salutato l’isola per proseguire il nostro viaggio verso Pico. Dalla mia esperienza, 3-4 giorni sono sufficienti per visitare Terceira, avendo tutto il tempo necessario per godere dell’atmosfera vivace e rilassata e per apprezzare le particolarità naturalistiche, legate alla sua origine vulcanica.